mondo granata

Un tocco di retorica

Un tocco di retorica - immagine 1
di Silvia Lachello
Redazione Toro News

Buongiorno Toro... avete presente la storia della Torre di Babele? Ad un certo punto della storia, molto tanto troppo tempo fa, gli esseri umani decisero di costruire una torre così alta da toccare il cielo e e che permettesse loro di dialogare direttamente con Dio. A quei tempi gli uomini parlavano tutti la stessa lingua. Dio, dall'alto della sua nuvola, decise invece che tale opera non doveva giungere a buon fine: gettò scompiglio di modo che ognuno dei costruttori parlasse una lingua incomprensibile agli altri. Così la torre non venne più costruita e le genti si sparsero sulla terra.E' il rischio più grande del mettere la superbia davanti alla necessità di avere una lingua comune per agire di concerto. Spesso pensiamo di star parlando tutti la stessa lingua ma non è così e si generano dissidi di difficile soluzione. Perché quando non ci si comprende sfugge il significato primo ed anche ultimo del tutto: essere granata, cioè camminare fra la folla a testa alta, sentirsi quel colore addosso anche se si è vestiti di blu (un colore a casa), trovare il modo di mediare, avere voglia di cantare a squarciagola anche con la gola annodata fino a far male, dialogare, anche con irruenza (perché no?), e poi continuare a farlo magari non parlando più del Toro...Capitan Ferrini diceva che “giocare nel Toro vuol dire essere soli e dover combattere contro tutti e tutto” e forse voleva anche dire che noi non siamo come i costruttori della Torre di Babele e che la solitudine, quella solitudine così da Toro, diventa più lieve perché in nella nostra massa siamo tanti. Ma tanti davvero.E dunque sediamoci a parlar e dividiamo un buon bicchiere di vino... Cin cin, portme 'n quartin, portme da beive, portme da beive, cin cin, portme 'n quartin, portme da beive, seira e matin... Portate pazienza: ciò che mi nutre, mi distrugge... ma non mi fa perdere la voglia di ripartire...