Mercoledì 29 luglio 2009Caro Diario,il conto alla rovescia ha già avuto inizio.In un certo senso mi sento come quanto portavo in pancia i miei bimbi: in sottofondo, sotto a tutti i miei pensieri, c'erano interrogativi continui su quale sarebbe stato il colore dei loro occhi, dei loro capelli, se avrebbero avuto le lentiggini e così via.Cercavo di dar loro un'identità visiva ed intanto vivevo la mia vita.La stessa cosa vale per il Toro: come sarà? Come si comporterà? Che carattere avrà? Avrà carattere?Sì, certamente mi auguro che abbia carattere, che sia Toro non solo nella maglia ma soprattutto nelle intenzioni e nella messa in pratica delle medesime.Sta di fatto che finirò per amarlo comunque, (quasi) come si fa con un figlio, (quasi) incondizionatamente.Nel frattempo, mentre questa ennesima gestazione volge al termine, finisco anche di progettare il mio viaggio in Irlanda e mi ritrovo a pensare più del solito ad una persona che è del Toro più di quanto non voglia dimostrare.D'altra parte a lui non è mai interessato dimostrare.Solitamente dice e fa... per amor di precisione: è solito fare poiché il dire non gli appartiene più di tanto, se non nelle battute fulminee e marmoree, e ciò vale nella vita di tutti i giorni quanto in quelle due ore scarse in cui ostinatamente, ogni due settimane circa, va ad essere tifoso praticante al cento per cento.Non gli piace cantare i cori della curva ma si scioglie quanto i nipoti li intonano.Amo dire che più che conoscere il Toro lui LO SA. E lo sa a tal punto da potersi permettere di tacere anche in Curva Maratona.Ha qualcosa di malinconico nel carattere e quella malinconia si riflette sul suo essere granata.Il regalo più grande per lui sarebbe vedere un altro scudetto prima di rendere l'anima al Creatore.A proposito... Creatore? Creatore, ascoltami, ti prego (io che prego!). Creatore, ascoltami bene: non portarmelo via, non portarmelo mai via. Come dici? Non puoi garantire in merito? Eh, lo so... ma, Creatore, ascoltami: accontentalo, se lo merita. E sai perché? Perché è il granatico più granitico che mi sia stato dato di incontrare. Ed anche per un paio di altre cosine che però... che però ti racconto dopo.E' un Uomo di rara bellezza, interiore ed esteriore, e forse è proprio a causa di tutta la sua bellezza che non può essere compreso fino in fondo. Anche io faccio fatica talvolta... eppure dicono che siamo le due metà di una mela! Io preferisco pensare a noi a come le due valve di una conchiglia ma in fondo fa lo stesso: il concetto è quello.“Sei proprio come lui!” mi sono sentita dire migliaia di volte e spesso non era un complimento.Che cosa ci possiamo fare? Diciamo sempre quello che pensiamo. E ne affrontiamo anche le conseguenze.A proposito di dire ciò che si pensa... stavo pensando ad una cosa. Ti spiego: qual è la cosa più difficile nella vita? Diventare grandi. Mi riferisco proprio al crescere, al diventare adulti.Nella confusione degli ultimi anni in Casa Toro si è fatta chiara una “pretesa”: che il Pres metta in pratica il “Prima faccio e poi vi dico” che tanto ci aveva ben impressionati. Giusta pretesa.Attenzione: lo dico. Adesso lo dico. Anzi: lo scrivo. Uno, due, tre, via: ho il vago sentore che lo stia finalmente mettendo in pratica.Uff.Che fatica.Spero che sia proprio così.Ma sì, dai, è così.Cavoli, deve essere così.Giorgio dice che il Pres non si smuoverà dal suo innato protagonismo.Piero pure.Carla anche.Io, Luca , Filippo e la Stefi invece abbiamo il forte sospetto che tiri un'aria diversa, che il Pres stia diventando “adulto” (mondocalcisticamente parlando).E Rosina, mi dirai tu? E Rosina se n'è andato. Che abbia fortuna. Amen: io mi concentro sul Toro.E' un po' come essere mollati dal fidanzatino dei tredici anni: si vede solo nebbia ed oscurità intorno. Poi si scopre che, in definitiva, la vita va avanti e riserva SEMPRE inaspettate e meravigliose sorprese e si finisce per pensare a quel grande amore perduto come a qualcosa di tanto tenero e prezioso, come ad un mattoncino, come a qualcosa che ci ha fatto crescere, che ci ha fatto diventare adulti.Ridimensionare. A ridimensionare si impara solo con il tempo. E con il tempo si impara anche che non si può pretendere che qualcuno diventi adulto se prima non lo diventiamo noi stessi smettendola di pestare i piedi per terra perché qualcuno ha un giocattolo (o più d'uno) più bello del nostro.Io la penso così e so di attirare montagne di critiche... pazienza: quel signore di cui parlavo prima mi ha insegnato il rispetto dell'idea altrui, anche quando l'idea altrui viene urlata, condita di insulti, vomitata addosso. Sembra che vada di moda urlareinsultarevomitare il proprio dissenso piuttosto che scegliere la via del dialogo. Non sono trendy: pace e lunga vita a me, a te, a tutti quanti.Quel signore di cui parlavo prima è quello che mi ha insegnato, senza troppi giri di parole, a gettare il cuore oltre l'ostacolo, sempre ed in ogni caso. Ed è anche quello che mi ha insegnato ad amare la montagna, a percepirne la divinità ed il rispetto che da essa deriva. Mi ha pure insegnato ad essere del Toro. Ma non basterebbe una vita ad elencare tutto quello che mi ha insegnato... ed oggi compie gli anni.Auguri, Papà, auguri con tutto il cuore, auguri al tuo immenso cuore, auguri vecchio (ti sto facendo l'occhiolino, non ti inalberare!) cuore granata.E grazie a tutti i vecchi cuori granata che come lui ci insegnano a non mollare mai.Fratelli e Sorelle,carissimi tutti,vado in vacanza per qualche settimana e tornerò ad investirvi con la mia verbosità poco dopo l'inizio del Campionato.Vi auguro buone vacanze, vi auguro divertimento e riposo, vi auguro di ricaricare le batterie come sicuramente farò io.Grazie per avermi accompagnata fin qui nei miei percorsi di parole e di sentimento... spero continuiate a farlo.Un GRAZIE particolare a Mauro Saglietti ed Alessandro Salvatico per aver creduto così tanto in me da far nascere “Caro Diario”, a Paolo Pupillo, collega di “Cappuccino Granata”, per sopportare le mie intemperanze ed al caro Amico 31Marco per riuscire a leggere anche ciò che non scrivo: il MIO Toro nasce anche da voi!Sempre forza Toro, Silvia Lachello
mondo granata