mondo granata

Una bella serata

Una bella serata - immagine 1
di Silvia Lachello Buongiorno Toro... campa cavallo che l’erba cresce. Con ciò che cosa voglio dire? Niente, ma non sapevo come iniziare questo articolo... anche perché non ho niente da dire.Vivo un po’ di (sana?)...
Redazione Toro News

di Silvia Lachello

 

Buongiorno Toro... campa cavallo che l’erba cresce. Con ciò che cosa voglio dire? Niente, ma non sapevo come iniziare questo articolo... anche perché non ho niente da dire.Vivo un po’ di (sana?) preoccupazione per la partita di sabato - il Livorno mi inquieta da sempre e non so perché - e al tempo stesso mi avvicino al momento ferale con incosciente disinvoltura.Intanto, per varie vicissitudini personali, traballo tra la penna e la commiserazione. No, non è un lapsus calami: la bella frase in corsivo mi è stata gentilmente offerta da un’Amica (ciao, Luciana!) ed io cerco di farne buon uso raccontandovi una storia.L’altra sera erano in quattro, seduti intorno ad un tavolo, ed ognuno raccontava il suo Toro. Ad ognuno veniva dedicato il giusto ascolto, ad ognuno veniva concesso di raccontare. Si sono fatti tante domande soprattutto quando, complice il vino rosso, sono andati più sul personale.Ed allora hanno voluto farsi del male. La domanda che ha rimosso gli ultimi freni inibitori è stata: "Vogliamo parlare del momento peggiore della nostra vita? Fuoco alle polveri."Uno ha detto: "Be’, sono stato mollato dalla fidanzata alla fine di un derby... avevamo vinto, tra l’altro..."Una ha detto: "Oh... io ho perso per sempre una persona cara, era un sabato. Il giorno dopo il Toro aveva vinto quattro a zero fuori casa, ma non ci avevo fatto molto caso."E lui: "Però ricordi quel quattro a zero, così come non dimentichi il tuo lutto..."E lei: "E tu sembri essere stato confortato dalla vittoria contro gli strisciati, pur nella pesantezza di quel momento..."E lui: "Effettivamente sì... tanto non ne valeva la pena... di star male per quella là, intendo dire..."E lei: "Non posso dire altrettanto, però... quattro a zero: che storia!"Gli altri due stavano a guardare e ad ascoltare e poi è calato il silenzio.Hanno versato l’ultimo vino dalla caraffa di vetro, hanno fatto un altro brindisi e, dopo un sospiro ed un singhiozzo mal celato, hanno sovrapposto le voci, ognuna delle quali riproponeva un ricordo, un episodio, un momento di Toro.Perché era meglio, molto meglio, farsi male parlando di esso piuttosto che di altro.Ma sapete una cosa? Erano felici. Felici di loro, felici di Toro.Sì, devo ammettere che ho passato proprio una bella serata e, allora, ho deciso di mettere mano alla penna e bandire la commiserazione, smettendola di traballare e alzando la testa al cielo alla ricerca di una Luna che, anche se pressoché invisibile, c’è.Che sia un fine settimana gioioso, Sorelle e Fratelli, e ci porti un vaccino anti-pareggite.