mondo granata

Una felice scoperta

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di Guido De Luca
Redazione Toro News

Si ricomincia. Di fronte un’altra corsa lunga almeno 9 mesi. Un parto insomma. C’è chi vorrebbe che si giocasse di continuo perché non sa stare senza Toro, c’è chi come me è ben contento che ci sia stata una lunga pausa. Le vacanze ci vogliono in tutti i sensi, anche dal Toro. Bisogna staccare la spina sebbene il pensiero sia sempre lì anche a mille chilometri di distanza, anche se in Sicilia, terra meravigliosa piena di contraddizioni e di tifosi prevalentemente di squadre con la maglia a strisce. Eppure, proprio perché terra ricca di sorprese, la Sicilia tiene nascosti nella sua pancia molti tifosi del Toro. Isolati come la loro regione, intraprendenti e bastian contrari. Curiosi, amanti della storia, ammaliati dal fascino della nostra squadra sin da piccoli quando ancora non esisteva internet e i mezzi di comunicazione su cui informarsi sulle vicende del Torino erano la radio e i giornali del giorno dopo. Tifosi che non vedevano l’ora di avere almeno 16 anni per prendere il treno (o l’aereo quando i soldi racimolati erano un po’ di più) per fare la fuitina a Torino. Per coronare il loro sogno d’amore coltivato sin dalla tenera età. Un amore sbocciato tra i banchi di scuola, perché stanchi di sentire parlare delle squadre che vincevano sempre. Stanchi della prepotenza e della spocchia dei compagni che si riempivano la bocca della Juve. Allora, perché non tifare Toro, perché non collezionare le figurine dei giocatori con la maglia granata e coalizzarsi addirittura in 4 contro tutta la classe. E’ successo a Francesco di Messina (leva ’69) che, con altri 3 suoi compagni, ha sposato la nostra causa, la causa di coloro che sono in minoranza, e che ha visto la sua prima partita in curva Maratona nel derby dell’autunno del 1985, quando Aldo Serena, traditore, ci fece gol con il sedere. Il Toro perse, ma la punizione ad effetto di Leo Junior che accorciò le distanze valse la pena di fare su e giù dalla Sicilia in un solo fine settimana. Quando parli con Francesco, vedi che gli brillano gli occhi, che vorrebbe parlare di Toro per ore senza essere disturbato anche perché sa che attorno, solitamente, ha poche persone che lo potrebbero capire. E come due pazzi, in riva al mare, tra fidanzate e figli, aspettiamo il momento migliore per parlare di calciomercato e amarcord. Attualità e ricordi. Presente e passato. Un intreccio fitto e continuo di discorsi. Qualcuno ci osserva con stupore e prova a capire. Io frequento la stessa spiaggia da sempre, lui solo da quest’anno. A me ormai sono abituati. Gli amici siciliani mi salutano con un Forza Toro ogni anno che mi rivedono e questo mi fa immensamente piacere. Addirittura per spirito d’amicizia si tengono informati sulle nostre fortune durante l’inverno e sono sicuro che dentro alcuni di loro si nasconda uno spirito che, se fosse stato seguito dall’istinto, li avrebbe portati ad essere dalla nostra parte, ma non importa. L’importante è sapere che siamo amati anche a Bagheria, Agrigento, Siculiana, Alcamo, tutte località che pensiamo essere fuori dal mondo e invece ne sono l’ombelico e che hanno all’interno delle loro case palpitanti cuori granata che si riuniscono quando possono dietro lo striscione Sicilia granata. Buon campionato a tutti, cari amici.