di Fabiola Luciani
mondo granata
Una partita a Domino
Accantonato per un attimo lo sdegno e la mostruosità temporale di questa ennesima sanzione a orologeria, mi accorgo che il danno materiale nello scrivere della partita e sui giocatori del Toro che poco fa una nota trasmissione sportiva ha definito sarcasticamente “la banda del buco”, potrebbe anche essere ininfluente. Insomma, le parole che dovrebbe sfiancare i componenti di questa squadra, potrebbe non cambiare molto la situazione, pertanto più che un resoconto della partita proporrei di fare un gioco: il gioco del Domino.
"DOMINO" inteso come gioco e non va inteso come prima persona singolare dell'indicativo presente, altrimenti il soggetto sarebbe più propriamente “IL TORO”.
IL TORO comunque, Sabato ha giocato a Domino anche nel senso che concatenava le sue assurde e ridicole AZIONI.
AZIONI comiche, quasi tutte indecenti e pasticciate, visto che hanno condizionato il risultato, la partita, i giocatori in campo, nonché l’ARBITRO.
ARBITRO del solito malaffare, anche lui cannibale di quella agognata lealtà sportiva che è chiamato a TUTELARE.
TUTELARE questo Toro è il compito di questa Società ASSENTE e deve essere l'unica ragione del suo essere, perché siamo ormai alla frutta e davvero stufi della mediocrità di questi direttori di gara che alla Domenica sera, rivedendosi nella moviola in Tv, si compiacciono e riflettono serenamente se la loro recita è stata troppo maldestra o sufficientemente CREDIBILE.
CREDIBILE o no, questo carrozzone impazzito di presunti giocatori di calcio, ma sicuri mercenari e mediocri interpreti di questa farsa che indossano la nostra maglia, ha portato a spasso migliaia di tifosi truffati nell’orgoglio, ha stroncato l’euforia dei sempre speranzosi ottimisti, ha emarginato quei bambini del Toro che da sempre sono soggetti ai sberleffi dei compagni di classe e di gioco, ha rubato quel che restava di un'autentica PASSIONE.
PASSIONE e morte di questo Toro, per noi Granata, è l'ovvia conseguenza del fradiciume che entra in campo la Domenica, e i cinici sberleffi di quei giocatori indegni e senza anima che somigliano al complice sorriso dell'arbitro che assegna al Bologna il colpo del KO e il solito RIGORE.
RIGORE è la parola magica che ciascuno biascica come sa e come può: noi tifosi lo esigiamo sul campo, il mister finge di pretenderlo negli allenamenti, il Presidente lo utilizza a intermittenza, alcuni giornalisti lo pretendono purché non li RIGUARDI.
RIGUARDI al Toro non ne ricordo, ma se qualcuno ne avesse traccia è pregato di segnalarlo al Guinness dei primati, dove già vantiamo in poche partite il record dei goal validi annullati, che corrispondono alla bellezza di ben 12 PUNTI.
PUNTI nell'orgoglio, i tifosi granata osservano invano la doverosa equità che punirà gli incapaci o che, in alternativa, restituirà al Toro il bene SOTTRATTO.
SOTTRATTO e scovato il marcio che si trova nelle mura dello spogliatoio, forse potremmo ripartire a giocare a pallone, a rincorrere un’insperata salvezza e ad aprire un varco di luce che alcuni chiamano speranza e altri RISARCIMENTO.
RISARCIMENTO è una nobile parola che riconosce la colpa, ma la colpa di chi è un mercenario senza cuore e ha sbagliato nel scegliere di giocare nel nostro Toro , non di chi l'ha SUBITA.
SUBITA per tanti e troppi anni la serie B, e tutt'ora in procinto di tornarci, i tifosi Granata si accingono in ordine sparso a guardarsi intorno, ma bene farebbero a guardarsi DENTRO.
DENTRO la Maratona, dentro i discorsi inutili, dentro le illusioni vuote, dentro i proclami fasulli, dentro gli anatemi suicidi, dentro la speranza di una stabilità obbligatoria, dentro i sogni del progetto di CAIRO.
CAIRO, che auguro di non rinnovare più contratti a nessuno, perché Noi e presumo anche Lui siamo stufi di vedere atleti seduti sugli allori dei loro lauti ingaggi rendendoci ridicoli a tutti, quindi ogni loro futura richiesta dovrà essere ACCANTONATA.
ACCANTONATA la squadra nella sua mediocrità, propongo d’ora in poi una protesta pacifica: Ignoriamoli!! Domenica andiamo tutti allo stadio per quell'amore che mai ci ha lasciato, per stare vicini alle persone vere, amiche di sempre, magari SPALLE AL CAMPO.
Forza Toro al di là del tempo e dello spazio
P.S. Spero vogliate scusarmi per questo sfogo, ma questo Toro non solo riesce a farmi stare male, cosa che rasenta ormai la normalità, ma è riuscito addirittura a nausearmi, pertanto mi impongo un periodo di silenzio, per recuperare significati e concetti validi attraverso un silenzio curativo.Insomma, una sorta di potere curativo del silenzio, sperando di riprendermi da questo ignobile squallore!!
Un abbraccio granata a tutti Voi, Fabiola Luciani.
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