E' di ieri la notizia che la società Lecce ha indetto una promozione sui biglietti d’ingresso allo stadio per avere un pubblico più numeroso domenica prossima. Niente di nuovo in Salento, quando arriva il Torino si deve mobilitare l’intera piazza. Iniziava così il pezzo di Mi Ritorni in mente scritto prima di Lecce-Torino dell’anno scorso, dal titolo “Il rigore parato da Giovanni Galli”.E può iniziare benissimo così anche quest’anno. Ieri, infatti, è giunto il comunicato dalla società salentina che ci saranno nuovamente ingressi gratuiti e sconti per tutti per la partita di sabato contro il Toro; a questo punto vi pongo una domanda, cari leccesi: è prestigioso per voi l’incontro con il Toro più del derby con il Bari? O addirittura più di qualsiasi altra partita? Giusto per saperlo, a noi non dispiace essere temuti, anzi, solitamente accade il contrario. Comunque, anche Padova, Ancona, Modena e Reggio Calabria si sono mobilitate quest’anno per coinvolgere il più alto numero possibile di spettatori negli incontri giocati contro di noi. Eccezion fatta per Ancona, ci è sempre andata bene con delle vittorie sul campo. Non aggiungo altro, anche un po’ per scaramanzia, ma, nel caso foste numerosi, vi invito a non riempire più le bottiglie di plastica da un litro e mezzo con la vostra urina per lanciarle sul nostro pubblico. E’ uno degli episodi che più mi ha fatto (amaramente) sorridere tra quelli vissuti in anni di trasferte al seguito del Toro. E’ vero che ci si prepara al peggio, soprattutto quando c’è da far visita in piazze poco ospitali, ma la scena di questi bottiglioni colorati di giallo che ci piovevano in testa non me la potrò mai scordare; ci faceva anche un po’ schifo, non quanto voi, comunque. Scusate se non sono diplomatico, ma anche queste mie affermazioni fanno parte del colore del tifo, come il bel color arancione degli agrumi. Ebbene sì, durante la fatidica partita che ci condannò alla seconda retrocessione nel vostro stadio nel 2000, sono volate anche delle belle e succose arance. Fa parte del gioco scambiarsi un po’ di doni. Comunque, in quella calda domenica di inizio maggio arbitrava Collina e al Torino serviva assolutamente una vittoria. Poco dopo la rete di Sesa, pareggiò su rigore Ferrante nel secondo tempo. Perdemmo, poi, per un gol di Conticchio, e finimmo la partita in nove per le espulsioni di Sommese e Mendez. Ricordo che il vostro portiere Chimenti esultava con una maglietta con su scritto: Toro in B. A proposito, che fine ha fatto Chimenti? Ah, sì, è vero, adesso è il terzo portiere dell’altra squadra della nostra città ed è così contento che tira pugni al muro dello spogliatoio sino a rompersi la mano. Forse nove anni fa ambiva già a svestire il giallorosso per vestire il bianconero, senza immaginare in quale ambiente sarebbe finito. La vita riserva sempre delle strane sorprese.
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