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Una vita in curva Maratona

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Hanno gli occhi rigati dalle lacrime e il volto tirato, il 4 maggio al Fila, quando un vecchio disco, scandisce una formazione antica ma sempre presente nell’anima di ogni tifoso granata, quella degli immortali di Superga. Li vedi lì,...
Ermanno Eandi

Hanno gli occhi rigati dalle lacrime e il volto tirato, il 4 maggio al Fila, quando un vecchio disco, scandisce una formazione antica ma sempre presente nell’anima di ogni tifoso granata, quella degli immortali di Superga. Li vedi lì, sinceramente commossi , come solo sanno fare i veri guerrieri, impavidi e feroci nella battaglia e profondamente sensibili nei loro sentimenti più alti. Quel misto di dolce amaro di chi vive una vita totalmente in granata e ha scandito i suoi giorni al ritmo dei tamburi della Curva Maratona. La loro storia è racchiusa in quel magico e rovente angolo di stadio, il Comunale è stata la culla, lo Sweet la loro casa, il Toro la loro vita. Sono Pino Strega (celeberrimo leader Ultras) e Renato Cornaglia conosciuto da tutti come “Socrates” (nomignolo affibbiatogli dalla Curva per i suoi capelli , simili al grande campione brasiliano), Dante Mittica (un siriano dal cuore granata), Libero Robba (Toro e Piemonte in un'unica fede) e Marco “Ezechiele ”. Dante e Libero sono tra i primi ad arrivare, il siriano ripercorre i suoi ricordi: “ Il 4 maggio è storia, dipinta di granata fino in fondo. – dice Dante - Qui c’è la rimembranza, al Fila c’è erba sacra”. “Il 4maggio è tutto! – sostiene Libero – Vuol dire una fede, un’idea, un modo di essere, credere!”

Nel pomeriggio Marco è sul palco, fra qualche istante salirà la squadra e il presidente Cairo, la sua voce diventa fede incontaminata, il microfono si tinge di Toro. “Anche oggi abbiamo dato una dimostrazione di chi sono i tifosi del Toro. Abbiamo ridato dignità ad un campo che ha fatto la storia del Toro. L’aver fatto giocare i bambini, per noi è un motivo d’orgoglio. Noi siamo diversi! I tifosi del Toro sono diversi! Per noi niente è impossibile, abbiamo faticato, ma ne valeva la pena. Una fetta della nostra storia è stata chiusa cinquantasette anni fa, oggi con questi bambini è stata riaperta. Ci hanno revocato uno scudetto! Ma non ci interessa, noi oggi abbiamo vinto, queste cose non può levarcele nessuno.” Poi il momento sublime. “Chiedo a tutti di fare due minuti di silenzio religioso, senza applausi, per onorare chi ha scritto la storia del Toro. Loro ci hanno trasmesso dei valori. Gli stessi che io mi porto dentro, non ci sono spiegazioni, il Toro vive con me, del Toro si nasce!”. Due minuti lunghi cinquantasette anni, un ardente silenzio rumoroso nei cuori di tutti i presenti, indimenticabile attimo di fede, poi un immenso applauso. Grazie Invincibili, grazie popolo granata, grazie Ultras! Le prime ombre della sera avvolgono l’antico stadio e altri due eroi ci offrono le loro emozioni. “È stata una giornata fantastica – sostiene Socrates - inoltre è stato il battesimo ufficiale per il nuovo Presidente e il Torino F. C., che non erano mai venuti al Filadelfia. Da oggi anche loro fanno parte della storia e della famiglia granata”. Come le è sembrato il discorso del Presidente? “Abbastanza buono. Cairo è un grande comunicatore. Testa voleva presentare la kermesse, ma da quando ha passato il microfono a Cairo ha fatto tutto il Presidente”. Ricorda Pino Strega : “Il 4 maggio vuol dire ricordare il Grande Torino e la storia dell’Italia di quei tempi le sofferenze del dopoguerra, la miseria, la sconfitta, ebbene, per tutti il Grande Torino era una forma di riscatto. Oggi è un continuare ad andare avanti, contro il potere dei grossi gruppi torinesi, che hanno sempre voluto affossare il Torino e farci fuori. Ma noi ci siamo e ci saremo sempre!.