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Un’estate italiana

Un’estate italiana - immagine 1
di Mauro Saglietti
Redazione Toro News

Fu una scintilla.Bastò quella a scatenare una fiammata che sorprese persino quelli già accesi, tra noi.Che estate, ragazzi, un’altra estate di ricordi e barricate.Per molti le estati sono fatte di ricordi, di canzoni, di baci e fotografie sbiadite e acqua salata.Per noi del Toro le estati sono spesso ricordi di battaglie.Una ventata di aria pura, assaporata in pieno un istante prima che svanisse.L’estate 2006. Questa ne è la storia.

 

Primi giorni di maggio, primavera in verità.Ho appena pubblicato il mio romanzo ed ogni giorno che trascorro, previe ferie, al Salone del libro, è una festa, l’occasione per frequentare un mondo che non conosco con l’entusiasmo di un bimbo.Il 4 maggio però c’è la celebrazione al Fila, mi ci reco soltanto a serata inoltrata.Un palco, un po’ di musica, tanta birra e voglia di stare insieme nell’attesa del finale di campionato.- Ce la faremo?- Ci lasceranno venire in A?- Hai sentito che ci sono delle intercettazioni su Moggi?- Ah… No, non ho sentito nulla. Sai che novità, sarà la solita storia, insabbieranno tutto…4 maggio, in molti vedono in questa coincidenza un regalo che qualcuno, da lassù, ha voluto farci.

 

Sappiamo bene di cosa parlano le telefonate oggetto di intercettazioni.Slealtà arbitrale, ammonizioni programmate, illecito sportivo, designatori compiacenti, trasmissioni televisive addomesticate, commentatori ammaestrati e chi più ne ha, ne metta.I vertici del calcio sono coinvolti, diverse società e naturalmente, in primis, i gobbi.Conosciamo la storia, inutile ripeterla.Le annate sotto inchiesta, da parte del Tribunale di Torino e di Napoli sono due, quella 2004-2005 e la 2005-2006.In quei giorni mi viene da ridere, al solo ripensare alle valanghe di favori che ricordo a loro vantaggio.Peccato non ci fossero le intercettazioni ai tempi del gol di Agroppi a Genova.O quando annullarono il gol di Turone al Comunale. O ancora di quando annullarono il gol della Fiorentina a Cagliari, nell’ultima giornata 1981-1982. O ancora…

 

Sembra incredibile, ma la gobba è travolta dallo scandalo.Le intercettazioni vengono rese pubbliche, i Tg aprono con la notizia delle loro malefatte.Non c’è contenitore televisivo o articolo, in quei giorni, che non parli di “scandalo” e di “vergogna”.Sogno o son desto? Il messia è pronto ad un suo ritorno sulla terra?Musica per le mie, per le nostre orecchie. Delizioso. La mia spiritualità si arricchisce.Il giorno 11 maggio 2006 il Consiglio di amministrazione gobbo rimette il proprio mandato agli azionisti. Fine della Triade.Per la società, travolta dagli eventi, è il modo di tagliare col passato. Beccati? Ora siamo puliti, ricominciamo come se nulla fosse!Aver tagliato i ponti col passato, almeno sulla carta, sarà la loro difesa.Un po’ tardi per pretendere di essere altri da quelli che si è.

 

Il 14 maggio, proprio il giorno dopo in cui il Torino ha battuto il Rimini per 1-0, assicurandosi quantomeno un posto nei play-off, i gobbi vanno a giocare contro la Reggina in quel di Bari.Sicuri e boriosi come al solito, vincono per 2-0 contro la remissiva squadra calabrese, riempiendo lo stadio con i tanti tifosi sparsi nel Sud Italia e tentano di inscenare una farsa. Impossibile dimenticare lo striscione “Il fine giustifica i mezzi, che li definì nella loro povertà morale. Come dire, siamo gobbi, per noi è un diritto vincere con qualsiasi mezzo.Come se niente fosse, organizzano la premiazione in mezzo al campo con l’immancabile carta sparata, mentre si abbracciano festanti con la maglia rossa, ennesima perla della loro gestione.Tra i più festanti c’è il prode Balzaretti, che per la strepitosa annata in maglia juventina si è prontamente tagliato i capelli, forse a bonipertiano costume.Me lo ricordo nelle immagini, festante e sorridente, ed è un peccato che non si sia fermato un po’ di più tra le loro fila.

 

Loro festeggiano, vero, ma il resto d’Italia inorridisce nel gelo.La Ventura commenta imbarazzata in TV “E adesso cosa succede?”, al 90° mentre in studio nessuno ha il coraggio di dire nulla.Ricordo le dichiarazioni negli spogliatoi di Capello, sul “chi avrebbe riso di lì a poco”, le lacrime di un Moggi affranto.Ma la barca sta andando.La celebrazione serale nella nostra città, a bordo del famigerato pullman scoperto viene annullata.E un po’ mi spiace, sapete? Sì, perché mi sarebbe piaciuto leggere, l’indomani, quanti tifosi gobbi i solerti giornalisti battitori di grancassa e magnificatori dell’Impero, avrebbero contato.L’anno presente si erano sbilanciati nel dire che al seguito del carro bianconero si erano incamminate cinquecentomila persone…Heilà! Todo el mundo!Secondo me avrebbero potuto essercene almeno dieci milioni! Ma che dico? Un miliardo di persone! Alcune in arrivo direttamente da Alpha Centauri, dopo essere atterrate sul Musiné, in perfetta tradizione UFO.

 

Quella sera, setacciando come mai mi era capitato “La Domenica Sportiva”, per non perdermi neanche un minuto di quella soave congiunzione astrale, non posso non gustarmi un servizio nel quale la marmaglia gobba entra allo stadio San Nicola cantando “Torino è la nostra città”.Non vi dico i tipi, veri e propri Gianduja che sicuramente frequentavano il Bicérin da svariate generazioni.Mi ha sempre colpito questo loro curioso e disperato tentativo di identificarsi con la nostra città, sia tentando di esporre striscioni in piemontese, puntualmente infarciti di prevedibili errori, sia cercando di appropriarsi dei simboli di Torino.

 

Il rogo divampa dunque, La FGCI viene commissariata d’urgenza e il 16 maggio entra in carica Guido Rossi, giurista di lunga esperienza, che il 23 maggio nomina Francesco Saverio Borrelli come Capo Ufficio Indagini.Si prevedono indagini rapide e sentenze altrettanto veloci. Io ancora fatico a crederci.Se noi salissimo in A e loro…. Ho quasi paura a pensarlo.

 

Gli Eagles suonano a Verona il 29 maggio, un lunedì.Non posso mancare, biglietti comprati da mesi.Un week-end lungo in Veneto, dal 27 al 30 maggio.Niente di grave.A parte il fatto che il Toro il 28 maggio si gioca la A.

 

- Non vieni a vedere la Horror House? Cosa sei venuto a fare per stare lì? Sempre con quel telefono in mano.Già, cosa sono venuto a fare per stare lì? Dentro la Horror House il telefono non prende… E’ il 28 maggio e il Toro sta vincendo 2-0 contro la Cremonese, mentre l’Albinoleffe ha pareggiato a Catania. Il primo tempo termina così. Ancora 45 minuti e saremo in serie A.Io? Io come un pirla sono ai Movie Studios di Lazise, parco tematico interamente dedicato al cinema. Ma il vero cinema è nella mia testa, collegata con Torino.Già comincio a fantasticare su quello che mi perderò… i possibili festeggiamenti, i caroselli.Gli aggiornamenti però, ahimé, arrivano.E’ la partita delle minacce ai giocatori dell’Albinoleffe durante l’intervallo.

 

Un amico mi racconta la coreografia di Toro-Cremonese, poi finita 3-0.Tanti striscioni con scritte le annate nelle quali i gobbi hanno vinto il campionato. Ognuno affiancato dalla scritta REVOCATO. - Si respirava un’aria frizzante – mi dice – non ho mai visto la gente così felice. Abbiamo cantato “Noi-vo-glia-mo-la-juve-inserieB!-la-juve-inserieB!-la-juve-inserieB!"Non gli faccio notare che ha passato la quarantina soltanto perché io mi ci sto avvicinando a tutta birra.

 

Giovedì primo giugno il Cesena ci calpesta per venti minuti e ci mette sotto.Sono in centro, ad Atrium, in uno di quegli odiosi mostri che hanno deturpato e deturpano una splendida piazza cittadina. Non resisto, la sofferenza è troppa. Decido di andarmene, di camminare verso un posto dove non ci siano televisori: la FNAC!Entro e Longo segna. Annullato. Dico cose irripetibili ad alta voce, sembro un pazzo.Tutti mi guardano inorriditi. Mi si affianca un altro tifosoUn’altra manciata di minuti e Longo segna di nuovo. Questa volta è valido. Siamo in due ad abbracciarci. Le cassiere ci guardano.

 

Domenica 4 giugno il sole splende bello caldo, ma non c’è tranquillità nell’aria.Facciamo fuori il Cesena 1-0 con un traversone di Balestri e rimane solo il Mantova tra noi e la serie A.Ma c’è comunque qualcosa di strano e troppo scontato.

 

Mentre lo scandalo di Calciopoli è scoppiato da meno di un mese, si parla di retrocessione in C per la gobba, B per le altre squadre coinvolte, tutte le più potenti ad eccezione di Inter e Roma.Il presidente del Mantova Lori, continua ad affermare che “il Torino è già in serie A”, sull’onda della convinzione delle retrocessioni che lasceranno il posto ai ripescaggi.Tutto sommato avrebbe anche ragione, il Toro ha bacino d’utenza, passato glorioso.Ma chi ci assicura che ci saranno ripescaggi? Tra le righe si legge un furbo tentativo di far rilassare il nostro ambiente e di caricare il loro.Quasi ci riesce.

 

Giovedì 8 giugno, l’estate si avvicina, ma la nostra è già in ballo da un pezzo.In centro c’è un maxischermo a disposizione per vedere Mantova-Toro.Lascio perdere, sto male e non voglio portare sfiga. L’ambiente e trionfale, ma come spesso accade quando interpretiamo ruoli non nostri, franiamo.Cosa ho fatto l’anno prima, in occasione di Perugia-Toro, playoff?Ecco, sono andato a giocare a calcetto… Ha portato bene! Replico.Ovviamente avrò la testa altrove, ma almeno i miei pensieri negativi non si condenseranno.Sono ancora negli spogliatoi, sms in arrivo.Le mani sudano: vinciamo 1-0!!! Non faccio in tempo a dirlo che hanno già pareggiato.In campo sarà tutto un susseguirsi di sms. Non voglio guardare, non devo sapere!Quando leggerò, saremo 1-4. Mi si gela il sudore. Il gol di Abbruscato è una speranza flebile.

 

In quei giorni tremendi che intercorrono tra Mantova e il Mantova, siamo in stato di depressione cosmica e malediciamo il fatto che, per una volta che i gobbi scenderanno in B, o peggio, noi non riusciremo a risalire.Nei nostri sogni nefasti ci immaginiamo un campionato cadetto con loro tra le palle.Si compra il biglietto per il ritorno ma ci si convince di non andare.Si sale su una montagna prima della partita, per convincersi che non ci sarà il tempo di tornare in tempo.Invece si va.Noi siamo in A.Loro, molto probabilmente in C1, oppure sicuramente in B.Quasi sicuramente.

 

E’ l’11 di giugno, l’estate è distante una decina di giorni, ma per noi è tutto un crogiolarsi al calore di un sole che non credevamo di poter mai assaporare.I giorni della luce che non va più via, delle bandiere fuori dai balconi, delle loro facce tristi.E’ il tempo di una vendetta attesa per anni, che adesso è conclamata dai fatti e dalle voci delle intercettazioni.E’ il tempo delle pernacchie.Per una frazione di secondo mi chiedo se sia giusto infierire tra le macerie.La frazione di secondo passa e mi dico di sì.Farò una cernita tra chi mi ha perennemente rotto le scatole per anni e chi invece non ha mai approfittato della sua posizione di vantaggio. Questi saranno risparmiati dagli sberleffi, non dai sorrisi paterni, che tante volte mi hanno rivolto.Li becco uno ad uno, comincia la caccia.Chi era che diceva che a Torino non c’è posto per due squadre?Pietà? Pietà è morta, e forse sotto sotto temo che tutto questo sia troppo bello per poter durare.Riferimenti al gelo che ci sarà ad essere sotto zero, scherzi, domande curiose sulla loro prossima partecipazione alla Champions. Rispolvero anche le vecchie barzellette con le quali mi avevano tempestato molti anni prima.Racconto con particolare soddisfazione quella di Gesù che incontra un tifoso bianconero che piange, e si mette a piangere con lui, non riuscendo a trovare una soluzione ai suoi mali.Oppure quella della squadra che finisce con la “S”. – No, non è la juventus, quella finisce in “B”. Vai giù con le scatole di aspirina “C”, con i buoni mensa modificati con sole lettere “B” o “C”.Toni di finta paternalità, incoraggiamento falso e sarcastico.Sepolti.Sepolti da una risata che sembra non finire mai.

 

Non ci accorgiamo neanche che i Campionati del Mondo di Calcio hanno avuto inizio.La tifoseria granata è divisa. C’è chi sostiene apertamente la Nazionale e chi prova, come il sottoscritto, una antipatia tale verso Lippi e soci, che vede un buon risultato al mondiale come un pericolo, una scappatoia dal momento della giustizia, che sarà il più importante.Pochi giorni prima Cannavaro ha giustificato in conferenza stampa l’operato della gobba.Ripete la conferenza il giorno dopo, questa volta con Guido Rossi di fianco, e si rimangia tutto.Il 12 giugno, soltanto il giorno dopo Toro-Mantova, l’Italia batte il Ghana 2-0. I gobbi ovviamente tifano in massa per Lippi e soci e soddisfano così il loro desiderio di fare con le macchine per strada po-po.Se volete, potete accentare la seconda “o”.

 

Guido Rossi si muove e non vuole perdere tempo, c’è molta attesa per questa resa dei conti.Nomina sei nuovi giudici da aggiungere all’organico della CAF, non scegliendoli però dall’organico dei papabili, probabilmente non fidandosi del fatto che i giudicandi debbano giudicare chi ha dato loro quella poltrona. Il Presidente della commissione sarà Cesare Ruperto ed il giorno 29 giugno ha inizio il processo.A quel punto però l’Italia pallonata è già nei quarti di finale della Coppa del Mondo.Dopo un rocambolesco pareggio con gli Stati Uniti ed aver fatto fuori la boriosa Repubblica Ceca, negli ottavi di finale l’Australia si suicida, puntando ai supplementari benché sia in superiorità numerica.E’ la partita del rigore di Totti al ‘90° e del relativo ciucciotto.I giornali non parlano d’altro e i gobbi fanno po-po con la macchina.Io non riesco a tifare per quell’Italia.Proprio mi dispiace.

 

Il primo di luglio a Torino viene organizzata la “marcia dell’orgoglio gobbo”, nella quale i tifosi juventini manifestano la loro rabbia. Non sono molti, forse meno di diecimila, e sui forum vengono spernacchiati in diretta.Ciò non impedirà loro di deturpare con spray nero tutto quello che trovano sul tragitto.Pochi giorni prima inoltre, Gianluca Pessotto si è buttato da un abbaino della sede bianconera, riportando gravi fratture. Anche se sulle prime qualche notizia farneticante, associa il tentato suicidio a quello che sta capitando alla società, la notizia verrà presto totalmente smentita.

Le richieste del procuratore Palazzi sono feroci: retrocessione in C per la gobba e tre punti di penalizzazione. Retrocessione in B con penalizzazione per Milan, Lazio e Fiorentina, coinvolte nello scandalo. Per tacere di arbitri e dirigenti coinvolti.Durante il dibattimento, l’avvocato della gobba, Zaccone, afferma che riterrebbe “congrua una pena commisurata alle altre inflitte”. Ruperto gli dice che la società non è nella posizione di dire che cosa è congruo e cosa non lo è.Zaccone a quel punto afferma di ritenere congrua una retrocessione in B con qualche punto di penalizzazione.La stampa vede questa affermazione come un’ammissione di colpa.Sarà l’unico autogol, astutamente provocato da Ruperto, del difensore gobbo, durante tutto il procedimento.

L’Italia di Lippi ha la strada spianata verso le semifinali, nei quarti trova fortunosamente di fronte a sé la molle Ucraina. E’ un 3-0 senza storia. Comincio ad innervosirmi.Sia per il fatto di non potermi godere un mondiale.Sia per il fatto che, comincio a pensare, la presenza nefasta del viareggino stia cominciando ad esercitare la sua influenza.

Il procedimento va avanti, ma quando le sentenze verranno pronunciate, l’Italia sarà già campione del mondo.Il 4 luglio la Nazionale gioca la sua miglior partita proprio contro i padroni di casa tedeschi. Le città sono in festa, po-po a dismisura. Si replica il 9 di luglio contro la Francia.Non so come abbiate vissuto quell’esperienza, amici, sono contento per chi ha esultato, buon per loro.Ricordo solo di aver provato una forte rabbia quando il telecronista del canale Nazionale ricordò che la juventus aveva fornito parecchi giocatori alla squadra, e “quella era una cosa della quale non si poteva non tenere conto”.

Pochi giorni dopo, la coppa viene osannata, novello idolo pagano, per le vie di Roma, a bordo di un pullman scoperto (turna), con tutta la squadra a bordo.Mi accorgo che è finita, che sta finendo dal mio nervosismo.La gente ha voglia di pensare ad altro e se gli parli di Calciopoli sbuffa, quasi fosse l’eterna abitudine ad addolcire le sopraffazioni diffuse.Un letargo della coscienza e della morale che esploderà lì a poco, con la quale facciamo i conti, in svariati campi, tutti i giorni.

La sentenza di primo grado viene emessa il 14 di luglio.Alla gobba retrocessione in B con 30 punti di penalizzazione.Lazio in B con 6 punti di penalizzazione.Fiorentina in B con 9 penalizzazione.Milan in B con 3 punti di penalizzazione.

Esulto e spernacchio.Ed i tifosi tutti. 30 punti di penalità significano due anni certi in B.Invece dovrei, dovremmo riflettere.A prima vista sembrerebbe che le richieste di Palazzi siano state accolte, in realtà c’è stato un lieve sconto, generalizzato, che sarà la causa di tutto quanto succederà in seguito.Col senno di poi il fatto di non aver subito la “C” ha agevolato la loro risalita ed il fatto di essere accomunati alle altre squadre.Le reazioni? La gobba ritiene la sentenza “inaccettabile”.La solita abitudine a porsi al di sopra del giudizio, come fosse un fastidio.

Dopo la sentenza di primo grado, tutto cambia stranamente, dall’oggi al domani.Gli stessi giornali, che fino al giorno prima avevano dato ampio risalto, con termini sdegnati, alla scabrosità dell’argomento, ora fanno fronte comune per il perdonismo, ritenendo le pene sproporzionate.E così, si comincia da varie parti a respirare quest’aria di riflusso, mentre comincia a svolgersi il processo di appello, tenuto presso la Corte Federale, presieduta da Piero Sandulli.E’ lecito nutrire qualche dubbio sulla “serenità” dell’organo giudicante, in quanto i membri della Corte Federale sono stai nominati proprio da Carraro, che è tra i giudicati.Ma ci illudiamo che una bomba simile non possa essere disinnescata con così poco.

L’operazione mediatica non conosce ostacoli.Da più parti, sull’onda del Mondiale appena vinto si fa appello alla cosiddetta “clemenza”.Mastella, ministro della Giustizia reduce dal fresco provvedimento sull’indulto, si rivolge alla Corte e chiede che “valuti tenendo conto di un sistema che, pur con le sue purulenze e negatività, ha fatto vincere l'Italia”. Vengono commissionati sondaggi nei quali “Gli Italiani si dimostrano a favore di uno sconto di pena per Calciopoli”.Vecchio discorso quello dei sondaggi tutti da verificare. Abitudine nefasta quello di riempire la bocca dell’informazione con “Gli Italiani…”Gli Italiani le balle, anche se in molti sono ben disposti ad accettare la disonestà, pur di vedere salvaguardato il loro tifo.In fondo quando la disonestà non ci tocca è disonestà minore, vero?O no?

Comincia il sottile ricatto psicologico: “Non è giusto che paghino i tifosi”.Certo, non è giusto, poveri tifosi. Gli stessi per cui “il fine giustifica i mezzi”Credo che mai come nell’estate del 2006 abbiamo imparato a distinguere tra giornalisti e giornalisti, e di come molti di loro siano rimasti spogli della loro arte, ridotti soltanto alla figura professionale di stipendiati. Capitasse oggi, in questa deriva morale e nella rassegnazione degli animi, ci si metterebbe d’accordo con una alzata di spalle per insabbiare il tutto in cinque minuti.Anzi, oggi non potrebbe più capitare.

 

La strategia difensiva gobba appare chiara, coinvolgere anche le altre squadre, in modo da salvarsi vicendevolmente, favorendo così la nascita dell’odioso “tanto rubavano tutti”, che dilaga di lì a poco.Sono nervoso da far paura in quei giorni, mi sembra incredibile che nessuno dica niente, faccia nulla.Eppure l’assuefazione alle schifezze dilaga.Tutto sembra essere ricondotto a una bonaria paternale.Ma sì, semo gente di borgata, sono bravi ragazzi.Rubavano tutti.Rubavano tutti.Rubavano tutti.Non c’è frase più odiosa e italiota, che ancora oggi se sento pronunciata da qualche gobbo, non scateni in me un impeto di rabbia che non faccio nulla per trattenere.Quando sento un gobbo che riduce ipocritamente quello che è avvenuto, al “lo facevano anche gli altri”, parto in quarta e comincio a chiedergli se la sua famiglia è ladra da parte di padre, da parte di madre o, più probabilmente di tutte e due.Tanto rubavano tutti, no? Quindi se io esco dall’ufficio, ti stacco lo specchietto della macchina e me lo porto via, non è grave. In fondo rubavano tutti, cosa vuoi che sia uno specchietto…?

 

E poi?E poi si arriva alla sentenza della Corte Federale, il 25 luglio.E’ una giornata nervosa, quando arrivano le sentenze sta già facendo buio.Dannata estate, non fai in tempo ad assaporarla che ogni anno ti frega con le sue promesse.In mattinata la Gazzetta ha intitolato “Sconti per tutti”.Termine altrettanto odioso: sconti-per-tutti, sconti-per-tutti, sconti-per-tutti, neanche fosse una telepromozione.Tutti sapevano già tutto, senza pudore.La Corte Federale amplifica lo sconto.Ai gobbi (ai quali sono stati tolti due scudetti, uno dei quali assegnato assai velocemente all’Inter da Guido Rossi, forse per impedire un riflusso che già si intravedeva), vengono scontati 13 punti. Partiranno da -17. Che è sempre tanto, ma non più abbastanza per anni, anni e anni di sospetti, non soltanto i due sui quali si dispongono intercettazioni.Le altre squadre vengono riammesse in A, con forti penalizzazioni.

 

Finita?Non scherziamo.Si fa ricorso al CONI, per il famoso “arbitrato”.I gobbi ora parlano di disparità di trattamento on le altre squadre, neanche fossero povere vittime.Le sentenze stanno facendo i loro danni. Ora loro sono gli unici in B.Da tempo inoltre hanno intrapreso un’operazione “simpatia”, resisi conto del danno di immagine.Finché vincevano non ci pensavano.Mi ha fatto sempre molto ridere questa operazione simpatia.Un po’ come cercare di fare diventare affascinante Frankenstein.Volessero dimostrarsi veramente simpatici, potrebbero sprofondare in Serie Z e di lì non muoversi per 500 anni. Sarei contentissimo di andare a vedere juventus-Bocciofila Dopolavoro Borgo Vittoria 1-1.Magari potrei anche pensare di tifare per loro.Ad ogni modo i “simpaticoni” minacciano di ricorrere al TAR del Lazio, evitando l’arbitrato, benché questo possa significare ulteriori penalizzazioni.Niente da fare, l’estate sta finendo in rabbia.Ci si sente tra amici, si cerca di mobilitare sul web anche le altre tifoserie, di sensibilizzarle perché ciascuno faccia sentire la propria voce.Ma ognuno se ne frega e pensa al proprio mulino, l’Italia del perenne campanile è anche questa.I gobbi vanno avanti. Chiedono la serie A con “al massimo 20 punti di penalizzazione”.Bontà loro.Ancora un po’ e chiederanno altri 10 scudetti bonus.Si va avanti con questo tira e molla, mediaticissimo, quando per fortuna si mette di mezzo la FIFA, che minaccia di escludere le squadre italiane dalle competizioni europee, qualora la linea della giustizia sportiva dovesse essere prevaricata da quella civile.Guido Rossi prende le distanze dalla gobba, e chiede un risarcimento ai bianconeri, per il “danno di immagine subito dal calcio italiano”.Messa alle strette, la gobba non ha altra strada che affidarsi all’arbitrato del CONI, dove, a ottobre inoltrato, le verranno portati via altri 8 punti di penalizzazione, idem dicasi per le altre squadre.L’estate è finita, loro sono in B.La cosa più giusta, fondamentale e soprattutto indelebile.

 

Ci auguriamo che vengano trattati da paria.E invece no, giornali e contenitori sportivi hanno un occhio di riguardo e ne parlano come se avessero vinto la Champions League.Prendete la Panini, per esempio.L’album delle figurine del 2006-2007 non ha le classiche figurine piccole per la serie cadetta, ma figurine grandi come per la Serie A.Che strano.Cala il sipario.Ci auguriamo che da lì in avanti le cose possano essere diverse, ma ci sbagliamo.

 

Sembra una vita fa e ogni tanto ci ripenso.Cosa può essere capitato?Come è potuta scaturire quella scintilla?Qui si entra nel campo delle convinzioni personali, che non sono basate su prove.C’era soltanto una forza che avesse la potenza economica e mediatica per organizzare tutto questo.Loro stessi.Ho sempre pensato a una rivolta di palazzo, all’unico modo per far fuori Giraudo, più che Moggi, i cui interessi probabilmente avevano cominciato a dare fastidio a qualcuno.Nessuno mi toglie dalla testa che i rapporti in casa gobba non fossero per nulla sereni. Ricordo le parole di Lapo Elkann contro Moggi, appena due settimane prima della sua disavventura, l’11 di ottobre del 2005, episodio mai totalmente chiarito nelle sue componenti esterne, Lapo stesso non ha mai fatto mistero della sua convinzione di essere caduto in una trappola.Vendetta interna? Interessi economici sulla città? Interessi immobiliari? Edilizi?Non possiamo andare oltre le ricostruzioni sulla base del materiale che abbiamo.Se una regia c’è stata dietro quanto avvenuto nell’estate del 2006, è stata una regia abile, forte, talmente potente da lasciare trascorrere le olimpiadi invernali, prima di passare alla resa dei conti.Qualcuno così potente da lasciare aperti i rubinetti delle dighe, provocando una inondazione, salvo poi richiuderli in fretta e furia quando lo scopo era stato raggiunto.

 

Che estate particolare, troppo breve per essere fantastica.L’estate durante la quale ci siamo illusi che tutto potesse avere un senso e che la giustizia esistesse veramente.L’estate che moriva senza vedere mantenute molte delle promesse con le quali era nata.Non è mai stata una novità. Alle volte è un amore, talvolta una speranza bagnata da lacrime su foto che scoloriscono.L’estate durante la quale siamo stati messi di fronte all’evidenza che un pallone che rotola da una parte, anziché un’altra, può significare decine o centinaia di milioni di euro di differenza.Credo che qualcuno quell’estate abbia deciso di farci vedere dieci minuti di paradiso, per dirci che tutto era possibile. Li abbiamo visti umiliati, li abbiamo visti in B, una macchia morale che nessuna revisione, nessun ruffiano di corte potrà mai cancellare.

 

Eccolì qui, tre anni dopo, quasi al posto nel quale li avevamo lasciati, con la loro logica da multinazionale.Mi fa molto piacere che Blanc dica che la gara di sabato non sarà condizionata da sudditanze (e ora di cambiare termine e utilizzare quello corretto: servilismi).Davvero, sire, molto sollevato.Di grazia, lui come fa a saperlo?Ha parlato con l’arbitro?E’ inutile, possono mettere chi vogliono, al timone di quella società.Possono mettere Sbirulino, il Mago “G” di Galbusera, Giumbolo che ballonzola, possono mettere perfino Winnie the Pooh, per rendersi più simpatici.Ma vai tranquillo che sarà un Winnie the Pooh simile a una di quelle creature di Stephen King, pronto ad assumere un ghigno sinistro alla prima occasione.

 

Poche balle, inutile fingere di essere sportivi per scrivere quattro stupidaggini retoriche.Non mi sono mai piaciuti, né mai mi piaceranno e non credo proprio di cambiare opinione oggi che ho 40 anni.Guardarne uno, guardarne due, guardarne cento, non fa una grande differenza. Il succo è sentirsi fieri di essere diversi da chi si è prostituito alla logica del “fine che giustifica i mezzi” pur di fare po-po in centro.Se volete, potete anche togliere il trattino tra le due “po”. E mettere un accento.Comunque vada a finire, e credo di averlo già detto, la nostra vittoria più grande è quella di avere scelto di non essere loro. Potremmo anche perderne 500, 1000, 10000 di fila, ma questo sarà sempre, ed è il derby più bello che abbiamo vinto. Mauro Saglietti

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