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Verso la A col piano B?

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"Pietas granata" è uno spazio ospitato sulle pagine di TN e realizzato da tifosi facenti parte del direttivo del Centro Coordinamento Toro Clubs, aperto con l'obiettivo di creare un confronto chi scrive e tutti gli altri tifosi che ...
Redazione Toro News

"Pietas granata" è uno spazio ospitato sulle pagine di TN e realizzato da tifosi facenti parte del direttivo del Centro Coordinamento Toro Clubs, aperto con l'obiettivo di creare un confronto chi scrive e tutti gli altri tifosi che leggessero. Gi autori si offrono infatti di condurre un dialogo aperto anche attraverso i commenti a pié di pagina; sarà pertanto possibile chiedere, osservare, affermare e anche criticare. Senza offese, illazioni e post incivili in generale, naturalmente. 

 

La prestazione di domenica consente finalmente di scrivere che in campo tra i 22,  almeno per una giornata di campionato, la differenza di classifica tra Torino e Siena non si è vista, anzi.

Giocammo alla pari anche a settembre contro il Novara, sebbene in 11 contro 9, anche se dopo oltre due mesi la classifica ci sta dicendo altro.

Classifica che, nonostante il buon momento di gioco e la serie positiva evidenzia in maniera impietosa che la distanza dalla capolista è aumentata… e con ogni probabilità la quota promozione quest'anno sarà molto più alta rispetto alla stagione scorsa.

In campo tra i 22 dicevamo… una nota a parte merita la direzione arbitrale.

E’ del tutto evidente che certe valutazioni smaccatamente astruse (al limite del provocatorio) incidano pesantemente sul risultato così come la difficoltà della squadra nel chiudere le partite.

Dal mio punto di vista è purtroppo un "ça va sans dire" immaginare come si sia mossa l’attuale società nei palazzi e di quale considerazione quindi "goda". E la cifra rispetto al passato è che se storicamente siamo stati penalizzati in favore di società di livello medio alto in serie A, allo stato attuale delle cose siamo poco e male considerati nella serie cadetta.

Tornando alla squadra ed alle questioni di “campo”, è apprezzabile  l’impegno profuso durante i 90 minuti e anche questa la volta i tifosi allo stadio lo hanno percepito, sostenendo stoicamente la squadra, ma è palese  che per andare oltre un certo limite sia necessario intervenire adeguatamente nell'ennesimo mercato riparatore di gennaio.

L’assenza di valide alternative a Bianchi in attacco è sicuramente una lacuna da colmare con l'auspicio che il DS Petrachi, forte del suo piano B, possa operare per un mercato realmente da Toro.

Due stagioni fa con investimenti a gennaio aventi un briciolo di spessore ci saremmo probabilmente salvati. Così come l’anno scorso, se si fosse investito in una seconda punta di buon livello da affiancare a Rolando Bianchi,  sarebbero arrivati quei gol in più che potevano garantirci la serie A, magari diretta.

Il salto in avanti che questa squadra dovrà compiere, (se il target è quello di andare in serie A), non può e non dovrebbe prescindere da  investimenti di spessore che è necessario siano  tempestivi e mirati, possibilmente non  acquisti fatti all’ultimo minuto di calcio-mercato e rispondenti, esclusivamente o quasi, a valutazioni economiche o di scuderie.

Investimenti che dovranno tener conto del fatto che l’obiettivo del Toro non è quello di raggiungere la serie A con un anno di ritardo, ma almeno di restarci stabilmente senza eccessivi affanni e con un quid di dignità.

Spero vivamente che dichiarazioni societarie del tipo: “l’input è non indebolirci” e “l’obiettivo non è investire  ma cercare giocatori che ci rafforzino” facciano parte di quella pretattica dialettica e che invece nascondano volontà di "rafforzamento"  e di "investimento".

Non penso infatti di sbagliarmi nel ritenere gli investimenti e la programmazione la base di qualunque Azienda che voglia crescere.

Davide Di Mauro