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Virgilio Maroso: 99 anni fa nasceva il fenomenale terzino del Grande Torino

Redazione Toro News
Il mancino del Toro e della Nazionale è stato uno dei migliori interpreti di sempre nel suo ruolo

È il 26 giugno 1925 e a Crosara di Marostica nasce Virgilio Maroso, destinato a diventare uno dei più grandi difensori del calcio italiano. Trasferitosi a Torino con la famiglia in cerca di migliori opportunità, Maroso viene presto notato da Mario Sperone, ex calciatore del Torino, che lo introduce nelle giovanili della squadra granata. Il suo debutto in prima squadra avviene nel 1945, e in breve tempo diventa un pilastro del leggendario Grande Torino.

Alto 1,82m, biondo e fisicamente robusto, Maroso si distingue per la sua straordinaria tecnica ed intelligenza tattica.

È uno dei migliori terzini sinistri del suo tempo: possiede capacità di leggere il gioco, anticipare le mosse degli avversari e supportare l'attacco.

Con il Grande Torino, guidato da Ferruccio Novo, conquista quattro campionati, affermandosi come un elemento indispensabile.

La tragica fine

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Il 27 febbraio 1949, durante un’amichevole a Genova tra la nazionale italiana e quella portoghese, Maroso segna l'ultimo gol della partita, nonostante un infortunio. Questo episodio, noto come "il gol dello zoppo", resterà memorabile. Fu però in quell'occasione che Francisco Ferreira - capitano di Benfica e Portogallo - propose a Valentino Mazzola - capitano del Torino e della Nazionale italiana - un’amichevole a Lisbona tra Benfica e Torino, i cui proventi sarebbero serviti come liquidazione per Ferreira.

Il 4 maggio 1949, il tragico ritorno da Lisbona si conclude con lo schianto dell'aereo del Torino contro la Basilica di Superga. L'incidente causa la morte di tutti i passeggeri, compresa l'intera squadra del Grande Torino, cuore pulsante del calcio italiano dell'epoca. Maroso, a soli 23 anni, vede il suo brillante futuro stroncato. La perdita del Grande Torino è un colpo devastante per il calcio italiano, che perde una generazione di fuoriclasse.

Virgilio Maroso resta un simbolo indelebile di quella squadra leggendaria, ricordato per la sua classe, dedizione e personalità. A novantanove anni di distanza dalla sua nascita, il suo nome è inciso nei cuori dei tifosi granata e nella storia del calcio mondiale, come uno dei difensori più talentuosi di sempre.

Nancy Gonzalez Ruiz