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di Walter Panero “E' imbarazzante! Non è questa la serata che sognavo!” mi scrive la sorella cuneese mentre lascia lo stadio dopo il quarto gol del Verona. La stessa sorella che, pochi minuti prima dell'inizio del match, si...
Redazione Toro News

di Walter Panero

 

“E' imbarazzante! Non è questa la serata che sognavo!” mi scrive la sorella cuneese mentre lascia lo stadio dopo il quarto gol del Verona. La stessa sorella che, pochi minuti prima dell'inizio del match, si era detta commossa per l'incredibile, magnifico spettacolo sugli spalti.No, sorella mia. Nessuno di noi sognava questa serata iniziata con un colpo d'occhio che pochissime volte avevamo visto in questo stadio: tutti colorati di granata, tutti uniti a sostenere i ragazzi come non capitava da tantissimo tempo.E invece....e invece tutti a casa con le ali basse. Via dallo stadio qualche minuto prima della fine del match, cosa che personalmente mi era accaduta altre due sole volte: a Parma dopo un 4 a 1 nel dicembre del 1999, e a Genova dopo un 3 a 0 nell'aprile del 2008. Via dallo stadio con un'infinita tristezza nel cuore e con ancora due ore di viaggio da fare: quattro ore in totale, una per gol subito. Bella roba per noi e per tanti altri che oggi hanno lavorato, che vengono da lontano, e che domani saranno puntuali sul posto di lavoro, come la sorella di Cuneo o come la Nives di Milano che sabato vorrebbe andare a Castellammare. Ci andrai veramente Nives?

Già. Imbarazzante. Un vero e proprio disastro, diciamolo chiaramente. Non trovo altre parole per descrivere la prestazione di lunedì. Per tutta la partita non ne abbiamo azzeccata una, non siamo letteralmente entrati in campo e siamo stati surclassati in maniera totale da un avversario che da par suo le ha invece azzeccate davvero tutte. I  Veronesi erano sistematicamente in superiorità numerica a centrocampo, tanto che più volte, durante la partita, mi sono ritrovato a contare i giocatori in maglia gialloblu, per cercare di capire se effettivamente fossero anche loro in undici, o non fossero invece scesi in campo in dodici o tredici.

Come sempre, nei giorni successivi al match, si è aperta la sistematica caccia al colpevole: uno sport sempre molto diffuso in questo Paese, quasi che trovare un colpevole a tutti i costi serva a  farci stare meglio e a sopportare meglio le disgrazie.  “La colpa è di Ventura!” ha detto e scritto qualcuno. “Macché Ventura! La colpa è solo di quelli che sono entrati in campo!” rispondevano altri accompagnando queste loro esternazioni con la consueta sequela di epiteti: scarsi, brocchi, apallici, presuntuosi e il sempre verde vergognosi; “L'unico colpevole è lui! Quella sottospecie di presidente che ci ritroviamo!” hanno invece sentenziato altri, manco fosse stato Cairo a scendere in campo o a preparare la partita negli spogliatoi. Ma d'altronde lo sappiamo: siamo la miglior tifoseria del mondo quando si tratta di piangersi addosso, abitudine diffusa quanto sostanzialmente inutile.

Dico subito che se cercate qualcuno che se la prenda con questo o quello in particolare non lo troverete certo qui. Sarò banale, ma ritengo che quando le cose vanno male le colpe siano da attribuire un po’ a tutti: ha sbagliato l’allenatore che, dopo averle azzeccate quasi tutte finora, ha preparato male questa partita; hanno sbagliato i giocatori che hanno offerto, dal primo all'ultimo, una prova letteralmente disastrosa, arrivando sistematicamente in ritardo su ogni pallone e concentrando in novanta minuti una quantità di errori e di orrori che mai si era vista in tutto questo campionato.  Detto questo, mi sembra che alcuni dei nostri cosiddetti nostri fratelli si siano distinti in questi giorni per alcune uscite onestamente un po' esagerate. D'accordo: lunedì sera abbiamo assistito ad una resa con pochi precedenti, ma questo non può e non deve farci dimenticare il passato recente e non può farci perdere completamente la lucidità quando diamo dei giudizi. In altre parole, trovo sia un po' sciocco ed infantile che quelli che, fino a un paio di settimane fa dopo aver battuto il Doria ed aver espugnato Grosseto, consideravamo dei fenomeni, nel giro di pochi giorni si siano trasformati in brocchi privi di dignità. E anche il Mister, l’uomo a cui più dobbiamo il nostro riscatto dopo la disastrosa stagione scorsa (non dimentichiamolo mai, mai, mai!), da Uomo della Provvidenza si è trasformato, quando va bene, in un perfetto incapace.Ma lo sappiamo: il calcio e così, ed è bello anche perché ogni settimana riesce a sovvertire quelle che fino a poco tempo prima venivano prese come delle certezze assolute.Già. Le nostre certezze. Che fine hanno mai fatto le nostre certezze, amici miei?Non avevamo mai perso in casa. Fino a lunedì.Eravamo la difesa più forte ed affidabile del campionato. Fino a lunedì.Nessuno ci aveva mai messi in difficoltà. Fino a lunedì.Tutti ci giudicavano la migliore squadra del campionato. Fino a lunedì. Fino a lunedì. Ma ora quei novanta minuti terrificanti hanno rimesso tutto in discussione. E molte di quelle che, fino a quel momento, sembravano certezze assolute, adesso appaiono come quanto meno dubbie. E questo indipendentemente dalla decisione del Giudice Sportivo sulla partita di Padova che ci ha riportati in testa alla classifica.

Cosa succederà adesso? Ecco: questa è la domanda che mi pongo incessantemente da alcuni giorni. Questa è la domanda che ci poniamo un po' tutti. Almeno tutti coloro che non si limitano a piangere e ad insultare. Seguono a ruota altre domande non meno importanti. La prestazione di lunedì è stata un caso isolato, frutto solamente di una giornata storta o di una serata di grazia dei nostri avversari, oppure è da considerarsi come l’inizio di una parabola discendente che ci porterà a perdere uno dei primi due posti? E, nel caso in cui si trattasse di un semplice incidente di percorso, questa squadra avrà la forza di reagire e di ripartire subito per riprendere il volo verso il traguardo che tutti speriamo di raggiungere?

Esistono a mio avviso, almeno quattro scenari possibili:

 

1) Quello che si è visto l’altra sera è il VERO Toro, e quindi quello che era sceso in campo nelle precedenti ventinove giornate  (o venticinque, se vogliamo togliere le partite perse in precedenza) era solo un bel sogno. Indi tutti noi - a parte quelli che “noi l’avevamo sempre detto”, i quali non sono poi così pochi - siamo stati vittima di un’allucinazione collettiva; o comunque è stato solo il caso a farci fare i sessantadue punti ottenuti finora.

    2) Il Toro che avevamo visto fino alla scorsa settimana non esiste più perché un calo fisico improvviso o, chiedo scusa, un rincoglionimento improvviso del Mister, ed un imbrocchimento generale, lo hanno cancellato tutto d’un colpo. Ragion per cui ci dobbiamo rassegnare e prepararci al peggio, ovvero ai play off con conseguente eliminazione.

      3) La batosta di lunedì, quali che siano le sue cause, è stata talmente pesante che lascerà strascichi insanabili e ci getterà in una crisi profonda dalla quale non riusciremo ad uscire più. Quindi, si ricadrebbe nel caso indicato sopra: prepariamoci in ogni caso al peggio.

        4) Si è trattato solamente di una serata storta, bruttissima e terribile finché si vuole, ma isolata. Quindi questa squadra saprà reagire già dalla partita di oggi, dimostrando a tutti quanti di avere gli attributi necessari per ripartire.

           

          Scegliete voi l’ipotesi che più vi aggrada. Personalmente scarterei la prima, non foss'altro per un fatto statistico visto che una partita (è vero l'ultima, quindi quella che ci rimane più impressa) non può cancellare tutte le altre. Non mi convince neppure la seconda ipotesi, quella del rincoglionimento/imbrocchimento generale così repentino, a meno di non partire dal presupposto che eravamo già brocchi e che le diciassette vittorie (su trenta partite) ottenute finora sul campo siano soltanto frutto del caso o della buona sorte (?!?). Ma qui ricadremmo nella prima ipotesi.Purtroppo non riesco riesco a scegliere, invece, tra la terza e la quarta ipotesi. Vorrei essere ottimista, e quindi sposare la quarta tra le teorie indicate sopra, ma non ci riesco fino in fondo perché sono piuttosto preoccupato da un ambiente che ha già dimostrato in passato di vivere perennemente sull’orlo di una crisi di nervi. Devo inoltre ammettere di non essere in grado di fare previsioni riguardo ad una squadra che, finora, non si era ancora trovata ad affrontare ed a gestire un momento difficile come quello che oggi stiamo vivendo.

          Avremo gli attributi sufficienti per dimostrare che quello di lunedì è stato soltanto un episodio isolato?Non li avremo e ci avviteremo in una crisi che rischierebbe davvero di portarci fuori da tutto?Solo il match di oggi ci potrà dare una risposta esauriente e chiara, come sempre chiaro è il giudizio del campo.

          Una cosa però posso dirla con certezza: per mesi ci siamo riempiti la bocca dicendo che i campionati non si vincono in autunno, ma in primavera. Ebbene, ora la primavera è arrivata e con essa ci sono piovuti anche tre bei punti dal cielo.E' il momento di continuare a crederci, di non mollare, e di dimostrare ancora una volta, come in passato, di essere il miglior organico della B. E' il momento di non gettare al mare tutto il buono fatto fino ad ora. E' il momento di far vedere che quello di lunedì è stato soltanto un caso isolato. E' il momento di far tornare il sorriso sugli occhi di tutti i fratelli e le sorelle che lunedì hanno riempito lo stadio di colori e di speranze, e che meritano di assistere ad un riscatto immediato. Insomma: è il momento di voltare pagina e di tornare a guardare avanti!

          Forza Toro sempre, comunque ed ovunque!