di Silvia LachelloGiovedì 10 febbraio 2011Caro Diario,tu sai che non mi piace stare con le mani in mano... e, francamente, quasi dieci giorni fra una partita e l'altra mi sembrano troppi.Ne sono già passati la metà, Novara si fa vicina, sempre più vicina, ma... il tempo sembra non passare mai.Quando ero piccola io andavo sempre sui pattini a rotelle.No, non quelli in linea che ci sono adesso e che ho voluto, comunque, provare per portare un po' di gioia nel mondo (le mie evoluzioni su di essi sono quanto di più comico mi sia stato dato di sperimentare, stando alle facce di coloro che hanno avuto il privilegio di assistervi): i miei pattini – dovrei dire schettini, eh? - avevano quattro ruote.Due davanti e due dietro.Davano una splendida impressione di stabilità, finché la strada non mutava la pendenza, ma... modestia a parte, ero una specie di draghetto.Loro erano diventati parte di me, io ero diventata una specie di bimba bionica che sfrecciava sotto i portici, infilando qua e là azzardate evoluzioni.Veloce, sempre più veloce, spesso speravo di trovare ostacoli per poterli schivare, aggirare, saltare, evitare.All'inizio era stata dura: cadevo in continuazione.Non c'erano ginocchiere, ma grandi ginocchiate.Lividi e escoriazioni in gran quantità, la pelle maculata dai segni delle battaglie quotidiane con le quattro ruote.Vincevano sempre loro, ma avevo gran cura delle mie nemiche.Tornata a casa, liberavo i piedi dai pattini, pulivo le ruote e infilavo gli orrendi strumenti di tortura sotto al letto.Non conoscevo ancora il Feng Shui e il suo dettame secondo cui sotto al letto su cui si dorme non vi deve essere alcun oggetto, al fine non spezzare flussi energetici.Nella mia testolina, dormire SOPRA ai miei pattini significava dar loro un chiaro messaggio e il messaggio era: “Vincerò io”.Ed infine avevo vinto.Ora conosco il Feng Shui e me ne frego, nel senso che continuo a mettere qualunque cosa sotto al letto e dormo sonni sereni.Tornando alle mie 'ferite di guerra'... un pomeriggio, dopo aver fatto i compiti, ero scesa a pattinare sotto ai portici. Imprudentemente, avevo deciso di affrontare un tratto di selciato particolarmente ostico e... patapunfete: un volo con doppio avvitamento e caduta finale sulle ginocchia. Che botta.Pantaloni squarciati, sangue che colava, un male che non ti dico.Per rimettermi in piedi, avevo dovuto togliermi i pattini e, con le lacrime – di rabbia e di dolore – che scorrevano su un muso che toccava terra, mi ero trascinata fino a casa dove, avevo affogato la sconfitta in un tripudio di acqua ossigenata (ai miei tempi, nel Neolitico, non esistevano disinfettanti che non bruciano).Il giorno dopo, testarda come un mulo (o un toro? Boh), ero tornata sul luogo del delitto e, pur non riuscendo a muovermi come avrei voluto - sulle ginocchia si era formato uno strato di 'calce' per nulla elastico - avevo affrontato e superato l'impasse.Il giorno dopo.Il giorno dopo, non dieci giorni dopo.Ora... io non pretendo che, dopo sconfitte brucianti, ci si faccia giocare subito subito subito, però... troppi giorni, troppi giorni per rimettersi in sella e andare incontro ad altre botte (perché ce le prenderemo, mannaggia...).Starò per caso soffrendo di Ansia Pre Partita precoce?Chi lo sa.Venerdì 11 febbraio 2011Caro Diario,no, non credo si tratti di Ansia Pre Partita, piuttosto è un (maldestro?) tentativo di nascondere a me stessa scoramento e impotenza, due cose che non mi piacciono neanche un po'.Forse per orgoglio, forse per superbia, forse semplicemente perché non tutti i gusti sono alla menta.A me piace tanto la menta, ultimamente sento tutto un altro gusto.Vabbe'.Quanto manca? Tre giorni.Che noia...Lunedì 14 febbraio 2011, Novara-Torinoasprazzimaboh 1-0, notte fondaCaro Diario,oggi è l’onomastico di Capitan Valentino: auguri, Capitano.Auguri anche a tutti NOI: ne abbiamo un bisogno esagerato.Martedì 15 febbraio 2011Caro Diario,ha detto bene la Stefi: "Che il Toro non ci sia più da un pezzo è assodato. Che si potesse rinascere partendo da zero era doveroso, ma è altrettanto assodato che siamo rimasti zero da anni. E proseguiamo a esser zero."Non sapevo che cosa risponderle, sinceramente, non lo sapevo proprio... mi sono limitata ad un laconico: "Il Toro è una specie di idiot savant, più idiot che savant, ora come ora...".Forse, quanto meno, sorriderà.Lei.Io?Uhm... no, grazie, non adesso, non adesso...Mercoledì 16 febbraio 2011, albaCaro Diario,è sempre più facile essere qui all’alba, sempre più usuale, sempre più... normale.Quanto mi sembra esagerato tutto il magone di questi giorni quando... quando oggi ci sono persone che vanno ad affrontare battaglie grandi, battaglie vitali, battaglie che permetteranno lodo di vincere La Guerra.Oggi tocca a te, Vincenzo... o dovrei chiamarti Cocco?Ti spiego come funziona: entri in sala operatoria, ti fanno alcune cose, ti rimettono a posto e, quando esci fuori, sei nuovo.Sei nuovo e pronto per continuare ad essere come sei: un Fratello Granata con tanto tanto tanto carattere e, soprattutto, il cuore grande e forte.Aspetto notizie, Cocco, e saranno buone. Punto.Mi ritiro per vivere la mia vita extra Toro... a presto...(*) NO.
mondo granata
Zero
di Silvia LachelloGiovedì 10 febbraio 2011Caro Diario,tu sai che non mi piace stare con le mani in mano... e, francamente, quasi dieci giorni fra una partita e l'altra mi sembrano troppi.Ne sono già passati la metà, Novara si...
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