Torino-Alessandria e il record degli Invincibili davanti agli Incontentabili

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Sapevate che dietro la vittoria più larga nella storia della Serie A c'è anche una contestazione del pubblico? Ripercorriamo la storia di una degli episodi indelebili della leggenda del Grande Torino
Simone Napoli

La leggenda del Grande Torino riecheggia senza confini di tempo e spazio. Il loro retaggio nei cuori delle persone è stato tramandato di generazione in generazione mantenendo ardente il ricordo di quegli uomini che poco avevano di umano, di fuori che soprattutto dentro il campo: il Grande Torino infatti è stata una macchina perfetta soprattutto sul rettangolo verde e la sua eredità calcistica rimane inscalfibile e, così tanti anni dopo, siamo ancora qui a raccontare di quel Grande Torino che, il 2 maggio 1948, ha fatto registrare il record per la vittoria con più reti segnate da quando il campionato è diventato a girone unico.

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INTRODUZIONE

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1948. Un'Italia devastata dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale sta rimettendo insieme i cocci e ricostruendo dalle macerie. Il Paese stava attraversando un periodo di forte mutamento: i Savoia furono mandati in esilio in Portogallo, l'Italia era da solo 2 anni diventata un Repubblica ma i danni post bellici stavano rallentando una ripresa che il Belpaese vide solo negli anni Cinquanta. Intanto lo sport, il ciclismo e soprattutto il calcio diventarono la quotidianità e la passione preferita degli italiani. Quella stagione calcistica del 1947-1948 fu la prima a girone unico con tutte le squadre della penisola raggruppate in una sola classe: uno, se non il, campionato più particolare della storia della Serie A dato che fu l'unico composto da un numero di squadre dispari, 21, per via del ripescaggio della Triestina, il calendario fu dunque costituito di 42 giornate totali, con due turni di riposo a testa, e fu il più lungo della storia dato che terminò nel luglio 1948. Quello che tuttavia non cambiò, fu il dominio del Grande Torino. Il Toro arrivò a quella stagione con lo scudo cucito sul petto per la seconda volta consecutiva - terza volta se consideriamo che l'ultimo vero campionato di calcio nella stagione 1942-1943 fu proprio vinto dal Torino, nelle due stagioni successive il campionato fu diviso in gironi territoriali a causa della guerra - e quella squadra, che stava già diventando leggenda, avrebbe vinto il suo quinto scudetto al termine di quella stagione. Risale infatti all'annata il record per la vittoria più ampia nella storia della nostra Serie A, una storia che venne scritta proprio dal Grande Torino che il 2 maggio 1948 vinse 10-0 contro l'Alessandria.

LA PARTITA DEL RECORD

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In un pomeriggio di primavera, sotto un cielo uggioso, al Filadelfia circa 10.500 persone erano accorse in Via Filadelfia per vedere i loro beniamini del Grande Torino giocare il derby piemontese contro i grigi dell'Alessandria. I granata volevano vendicare lo scialbo 2-2 dell'andata in terra alessandrina, la squadra arrivava da oltre 10 risultati utili consecutivi - l'ultima sconfitta per mano del Milan era ricordo di 4 mesi prima. I presupposti per una grande partita da parte dei padroni di casa, che al Fila stavano continuando ad alimentare il record di vittorie casalinghe nelle storia del nostro calcio, c'erano tutti. In campo non scese il solito undici che divenne filastrocca, Tomà e Fabian presero il posto di Maroso e Menti che per l'occasione partirono dalla panchina: Bagigalupo, Ballarin, Tomà, Grezar, Rigamonti, Castigliano, Fabian, Loik, Gabetto, il capitano Valentino Mazzola e Ossola. Dalle cronache del tempo si intuisce senza leggere fra le righe che quella vittoria storica fu anche stretta al Torino: i granata partono con piede piantato sull'acceleratore e dopo appena 5 giri d'orologio trovano l'1-0 con Ossola che, imbeccato in profondità da Mazzola dopo esser partito sul filo del fuorigioco, batte all'angolino Diamante, estremo difensore dei grigi che avevano subito capito che quel pomeriggio sarebbe stato molto difficile. Due minuti dopo il Torino trova il raddoppio: Castigliano disegna per Loik che di testa buca nuovamente l'Alessandria. Gli ospiti provano a reagire con un tiro dalla distanza di Soffrido ma Bagigalupo è attendo e a pugni chiusi respinge in corner. Dopo il sussulto grigio riparte la carica granata, i padroni di casa minacciano a più riprese gli alessandrini ma non affondano il colpo. Qualche mormorio iniziò a sentirsi dalle tribune, i tifosi rimproverarono ai giocatori poco impegno, da una partita di calcio "s'erasostituita una placida esibizione con chiara rinuncia ai punti, la folla ha fischiato i propri giocatori richiamandoli a far tutto il loro dovere". Stizzito, Valentino Mazzola al 35', segnò di rabbia il 3-0 Toro con un'azione personale in cui superò anche Diamante segnando a porta vuota. Loik fa 4-0 prima dell'intervallo e le squadre vanno a riposo.

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"Si riprende sotto una pioggia battente che cederà poi il posto ad un timido sole. Svogliatezza generale, piccolo trotto" commentava La Stampa del 3 maggio 1948. Il Torino avrebbe dovuto giocare 4 giorni dopo il big match contro l'Inter a San Siro per cui era lecito aspettarsi un calo di ritmo per amministrare le energie, ma nonostante tutto i granata continuano a creare palle gol ma Gabetto, Ossola e Fabian non riescono ad alimentare il punteggio. Alla mezz'ora della ripresa ecco che oltre all'acqua, cominciano a piovere anche i fischi del pubblico, definiti da La Stampa dell'epoca Incontentabili . "La folla, crudele, vuole dei goals". Così come successo nel primo tempo, i granata, colpiti nell'orgoglio, tornano ad alzare i giri del motore: neanche a dirlo e Grezar firma la manita, due giri d'orologio ed è doppietta per Grezar con una botta da 40 metri finita sotto l'incrocio dei pali. La pioggia si comincia a trasformare in grandine per i grigi: Mazzola firma il suo secondo assist di giornata per la testa di Fabian che batte Diamante, che altri 2 minuti più tardi raccoglie l'ottavo pallone dalla sua porta dopo la ribattuta vincente di Fabian. L'Alessandria però, d'orgoglio, prova a contrattaccare, ma si scopre in difesa e Loik all'86' parte palla al piede dalla sua area e con i suoi strappi epici arriva in porta firmando il 9-0. Manca solo il gol dell'idolo della folla granata, del principe, e a grande richiesta dei tifosi, Gabetto firma il 10-0 all'Alessandria che coincide anche con il centesimo della stagione che poi porterà allo scudetto.

IL TABELLINO

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TORINO - ALESSANDRIA 10-0 (4-0)

Torino: Bacigalupo, Ballarin, Tomà, Grezar, Rigamonti, Castigliano, Fabian, Loik, Gabetto, Mazzola, Ossola. All.: Sperone.

Alessandria: Diamante, Delaude, Di Gennaro, Gallea, Tortarolo, Coscia, Armano, Albertelli, Stradella, Soffrido, Sotgiu. All.: Kovacs.

Arbitro: Guarda di Padova.

Reti: Ossola 5', Loik 7', 42', 86', Mazzola 35', Grezar 75', 77', Fabian 81', 83', Gabetto 88'.

Spettatori: 10.500 circa

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