Infine il difensore equato-guineano ha fornito un suo pensiero su questa partita anche in conferenza stampa. Ecco le sue risposte alle domande dei molti giornalisti presenti nella sala stampa dello stadio Olimpico di Roma.
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Lazio-Torino 1-1, Coco: “Io e Maripan possiamo difendere con tutti i moduli”

Era rigore il tocco di mano di Maripan in area secondo te? "Penso che è un punto positivo per noi perché sappiamo che questo è un campo complicato, su questa azione di Maripan non l'ho rivista ancora ma in partita mi è sembrato che lui aveva la mano a terra quindi non mi è sembrato rigore".
Qual è il segreto per le vostre rimonte?"Stiamo dimostrando che abbiamo resilienza e il segreto è sicuramente rimanere sempre in partita e avere la tranquillità di aspettare il nostro momento. Sappiamo che abbiamo qualità e che sicuramente arriverà il momento in cui possiamo fare male. Possiamo crescere su tante cose, noi stiamo sempre cercando di migliorare stiamo lavorando e anche allenando alla grande per quello, lo stiamo dimostrando in campo".
Cos'è scattato in questi tre mesi per il momento così positivo della squadra?"Dico la verità. Non c'è niente di speciale non c'è nessuna cosa che abbiamo cambiato. Adesso siamo più squadra e anche in allenamento stiamo facendo tutto con più concentrazione e penso che siamo sulla strada giusta, dobbiamo continuare così".
Come valuti questa tua prima stagione italiana? "Bene, io sono uno che cerca sempre di migliorare e di imparare. Questo è un campionato diverso per me, è nuovo. Penso che all'inizio mi sono trovato benissimo e dopo è vero che anche ho fatto qualche errore ma penso che questo è calcio, penso che tutti sbagliano e l'importante è continuare avanti e non mollare. Io sono uno che lavora sempre per migliorare e imparare. Ho visto che il campionato italiano è più tattico soprattutto in aspetto difensivo, in Spagna si fa tattica ma forse più offensiva con la palla. Ho preso la decisione di venire qua perché penso che come difensore questa sia una lega che mi può far migliorare".
Che cos'ha questo allenatore in più che forse ti ha sorpreso in positivo?"Quello che mi ha sorpreso più del nostro allenatore è sicuramente questa sua forza, è uno che vive il calcio con una passione incredibile e quello è lo trasmette anche a noi. Per quello ci dice che abbiamo adesso otto finali, perché lui è uno che ha grande ambizione e anche noi stiamo diventando una squadra ambiziosa".
C'è un allenatore spagnolo che ti ricorda Vanoli?"No penso che ogni allenatore ha le sua qualità, le sue caratteristiche, il suo modo di vivere il calcio e ci sono tante cose diverse tra Spagna e Italia. Alla fine l'importante di un allenatore è la comunicazione, saper trasmettere alla squadra quello che vuole e penso che in questo il mister sta facendo un grande lavoro".
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