Paolo Vanoli ha fatto di necessità virtù nella partita di Como e ha rispolverato dopo tanto tempo dal 1' le due punte. Adams e Sanabria non hanno però reso secondo le aspettative. La loro sintonia non è funzionata e soltanto nella ripresa con qualche aggiustamento offensivo il Torino è cresciuto. Il 4-4-2 iniziale di Vanoli è stato del tutto inedito ed è stato figlio di tre assenze importanti. La prima in mezzo al campo di Ricci, la seconda sulla trequarti di Vlasic e la terza sempre dietro le punte ma in posizione più esterna di Lazaro. Vanoli ha cercato di ridisegnare la squadra con un compatto 4-4-2 rinunciando al collante tra mediana e attacco rappresentato dalla folta trequarti del 4-2-3-1. Il risultato non è stato convincente, specie nel primo tempo. Il Torino non ha giocato una prima frazione degna di nota. I meccanismi, soprattutto in attacco, non sono apparsi oliati ma il vero tema ha riguardato la condizione psicofisica granata. L'impossibilità di raggiungere certi traguardi e la consapevolezza di essere già salvi stanno togliendo, consapevolmente e inconsapevolmente, energie mentali ai giocatori del Torino. Le prime avvisaglie erano arrivate la scorsa settimana contro l'Hellas Verona, le conferme sono maturate nel primo tempo sulle rive del lago di Como, contro una squadra che ha comunque mostrato del buon calcio e ha fatto vedere tutta la qualità tecnica a disposizione di giocatori come Da Cunha, Diao e Ikone.


Il tema
Vanoli, la doppia punta non è più per il Toro. Fabregas ha più qualità
Gli accorgimenti del secondo tempo: meglio con Karamoh in campo
—Nella ripresa qualche segnale di miglioramento c'è stato. Il Torino, va detto, avrebbe meritato il pareggio per come si è espresso. Al 67' è stato inserito Karamoh per Casadei e 4-4-2 ha finalmente avuto due veri laterali offensivi dopo che era stato monco nei primi tre/quarti del match, avendo contato come esterno su un Gineitis che esterno non è. La nuova pedina ha dato certamente un po' di sprint ai granata nell'ultimo segmento di gara. La reazione c'è stata e il Como di Cesc Fabregas ha presentato alcune difficoltà nel contenere l'avanzata granata. Vanoli ha speso gli ultimi quattro cambi tutti nell'ultimo quarto d'ora. Walukiewicz, Coco e Gineitis fuori per Pedersen, Masina e Ilic, poi Tameze dentro per Linetty all'89'. Probabilmente qualche mossa è stata un po' troppo posticipata. Essendo il risultato ancora bloccato sull'1 a 0 si poteva optare per qualche ulteriore aggiustamento prima della mezz'ora al fine di giocarsi le ultime carte con qualche giocatore più fresco. Tra l'altro, il recente passato ha dimostrato che il Torino può far leva su una serie di variabili non indifferenti dalla panchina, quindi potevano essere sfruttate meglio. Va anche aggiunto che proprio nel momento di maggior spinta del Torino le defezioni di Ricci, Vlasic e Lazaro si sono fatte sentire con più evidenza.
Vanoli e il bicchiere mezzo pieno: "Nostra miglior partita dell'ultimo periodo"
—Vanoli dopo il triplice fischio non ha disperato, anzi ha provato a vedere il bicchiere mezzo pieno della prestazione di Como. "Abbiamo ancora il vizio di marcare la zona, questo non mi piace. Dobbiamo migliorare su tale aspetto. L'unico errore della partita è stato in occasione del gol" ha detto il tecnico. Inoltre, ha aggiunto: "Per quanto prodotto, è stata la nostra miglior prestazione dell'ultimo periodo. Avevo chiesto una buona prestazione perché con il Verona avevamo buttato un tempo". E poi anche un appunto verso il suo ex giocatore Fabregas. "Ho avuto la fortuna di allenarlo - ha detto -. Sta facendo un buon girone di ritorno. Sapevamo che hanno speso molto e bene. Sapevamo che loro sono una squadra tecnica, quindi avremmo potuto lasciare loro il palleggio della gara ma non è stato un problema". L'analisi di Vanoli è dunque stata tutto sommato positiva nonostante la sconfitta. Restano però gli appunti mossi sopra: le due punte non fanno più al caso del Torino e alcune mosse si potevano anticipare per dare ulteriore frizzantezza contro un Como un po' sulle gambe.
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