Paolo Vanoli ha messo il suo zampino sulla preziosissima vittoria di Empoli. Nelle scorse settimane si era detto che anche il tecnico ex Venezia dovesse inventarsi qualcosa di alternativo per cercare di traghettare il Torino fuori dalla crisi nella quale è piombato da fine settembre in avanti. Alcuni miglioramenti sono balzati all'occhio nel match perso in casa contro il Napoli. A Genova si è voluto fortemente non perdere e appunto la paura di vincere ha inibito sia i granata sia i rossoblù. A Empoli il Torino è stato un buon diesel: è cresciuto con l'avanzare dei minuti. La partenza non è stata delle migliori, poi però sono arrivate le occasioni da gol e con esse anche alcune trame offensive interessanti. Va detto che il Torino è uscito vincitore dal "Castellani" grazie a una prodezza di un singolo (Adams da metà campo), però va aggiunto che Samuele Ricci e compagni hanno confermato di aver trovato finalmente una quadratura in fase di non possesso e così si può spiegare il secondo clean sheet consecutivo (roba rara in stagione).
Il tema
Torino, a Empoli Vanoli ci mette lo zampino: i cambi che hanno svoltato la gara
L'analisi dei cambi di Vanoli: le sue mosse funzionano
—Una parte del merito della vittoria in terra toscana va a Vanoli perché è stato capace di osare. Ha infatti tenuto in panchina tre pedine importanti dello scacchiere sperando di sfruttarle alla distanza. Ha inserito in corso d'opera Vlasic, Njie e Adams. Ognuno dei tre ha dato il proprio contributo. Vlasic è finalmente risultato brillante e qualitativamente importante, Njie molto imprevedibile e in grado di strappare, Adams decisivo con una magia dalla distanza. La lettura della partita di Vanoli è quindi stata alquanto positiva, la panchina ha modificato l'esito del match. Vlasic è stato messo in campo a inizio ripresa per Gineitis al fine di garantire un po' più di spinta offensiva: la mossa ha funzionato. Njie e Adams hanno trovato spazio al 64' rispettivamente per Karamoh e Sanabria. Quasi a metà ripresa Vanoli ha rivoluzionato l'attacco dando forze fresche al Toro dalla cintola in su: anche questa mossa ha funzionato. Va precisato che Karamoh titolare non era scontato alla vigilia del match del "Castellani", in tal senso l'allenatore granata ha sorpreso.
L'Empoli si spegne alla distanza, Pellegri è mancato
—Se il Torino è uscito alla distanza e ha avuto un ottimo apporto dalla panchina, invece l'Empoli è un po' calato sul lungo periodo. I toscani di Roberto D'Aversa sono partiti molto bene sfruttando anche la serenità mentale di una prima parte di stagione sopra le aspettative. Dopo non aver trovato il gol del vantaggio, hanno sofferto maggiormente e la sfida si è riequilibrata. Si può affermare con grande schiettezza che nell'Empoli si è fatta sentire l'assenza di Pellegri (per lui rottura del crociato). L'ex Genoa nell'ultimo periodo non soltanto era stato decisivo sotto porta, ma anche molto utile in costruzione e nel dettare la profondità. Un ultimo aspetto degno di nota sono le dichiarazioni di Vanoli al termine della sfida, le quali hanno a suggellare una serata che potrebbe essere il primo barlume di luce in fondo al tunnel. "Siamo stati bravi nel primo quarto d’ora a soffrire, poi abbiamo trovato le misure e abbiamo palleggiato meglio. Sapevo che era una partita che potevamo cambiare in corsa. Sicuramente avevo in testa il fatto che loro sono forti nei primi tempi, dove hanno trovato l’80% dei gol, per questo ho messo un centrocampista in più in avvio. Poi ho messo Vlasic perché con le sue giocate può cambiare la faccia della squadra" ha giustamente analizzato Vanoli, mai come ieri sera (venerdì 13 dicembre) lucido nella gestione del match.
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