"Stop, passaggio e tiro. Era quello che Romano Marinai insegnava a Samuele Ricci quando aveva 8 anni e giocava sul campetto del Valdera, la squadra del suo quartiere a Pisa" scrive il Corriere Torino, che ha chiesto al primo allenatore del centrocampista granata di raccontarlo, a partire dalla sue radici. L'uomo, di 82 anni oggi, ha affermato sulle pagine del quotidiano: "Mi ha scritto subito dopo aver esordito in Nazionale, per ringraziarmi. E poco tempo fa mi ha inviato una pagina di giornale, c’era un’intervista in cui diceva che io ero stato l’allenatore più importante della sua gioventù. La custodisco gelosamente". E Marinai conclude: "Lo ricordo bene, a 9 anni era più maturo della sua età. Gli altri facevano cose da ragazzini, lui no, lui era fin troppo serio. Non saltava un allenamento. Con me giocava esterno, perché quando si buttava la palla avanti non ce n’era per nessuno. Il destro era fatato. Aveva doti superiori alla media. Non era difficile prevedere per lui un futuro luminoso".
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Corriere Torino: “Alle radici di Samuele Ricci”
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