La Gazzetta dello Sport dedica la giornata del 4 maggio dedicata agli Invincibili a Sandro Mazzola, figlio del capitano del Grande Torino Valentino. La rosa ha intervistato in esclusiva l'ex attaccante dell'Inter. Si legge: "In fondo per me è sempre stato così il 4 maggio: un raccoglimento intimo, un’emozione intensa da non condividere se non in famiglia. Ecco perché nella mia vita ho evitato con cura di salire a Superga proprio nel giorno della tragedia. Ci sono andato spesso, sia chiaro, ma quando non c ’era folla e quindi uno o due giorni prima o magari uno due giorni dopo. Non ho mai dimenticato la prima volta. Ero nella Primavera dell’Inter e per un impegno scolastico di vitale importanza non potetti salire sul pullman dei compagni che andavano appunto ad affrontare il Toro al Filadelfia. La defezione venne segnalata ai dirigenti in società da Benito Lorenzi e, credo su suggerimento di “Veleno”, mi ritrovai a bordo di un’auto del club subito dopo quell’esame in classe. Beh, avvicinandoci a Torino, vidi il colle e la Basilica: me li avevano descritti diverse volte, ma vederli fu traumatico. Da quel momento non capii più niente. Dovettero trascinarmi in campo e giocai probabilmente la peggiore partita della mia vita. Ho detto giocai? Ma in realtà vagavo inebetito: però sia durante che dopo, nessuno dei miei compagni osò dirmi niente. Erano stati informati di quel mio dramma privato".
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La Gazzetta dello Sport, Mazzola: “Il 4 maggio per me un’emozione intima”
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