La Gazzetta dello Sport si concentra su Karamoh: "Quando gli chiedono se questa stagione in granata lo abbia migliorato di più tecnicamente o tatticamente, Yann Karamoh risponde: "Sicuramente sono migliorato mentalmente, ora sono un uomo vero. C’è una visione diversa su tutto. Se vogliamo parlare di tattica e di tecnica posso dire che il Toro mi ha aiutato ad arrivare al mio livello di oggi. Dopo l’infortunio subito nel 2020 a Parma avevo perso tutto, soprattutto la fiducia e sono andato in Turchia per rilanciarmi. Ma quando il Toro mi ha chiamato non ho esitato un attimo, la Serie A mi mancava troppo. E’ stata un’ottima stagione per me, ho fatto molto bene negli ultimi quattro mesi e posso dire che ora c’è un nuovo Karamoh". Sono parole pronunciate a fine maggio al microfono di Torino Channel, quando il francese di origini ivoriane aveva appena firmato, col sorriso delle grandi occasioni, il rinnovo biennale del contratto col club granata. La maturazione di cui parla riguarda anzitutto l’uomo, prima che il giocatore. "Sono padre di Ayden, un maschietto di 4anni. Sto con lui ogni volta che posso anche se vive con la madre a Parigi", ha detto il giovane papà in una precedente intervista. Gli occhi gli brillavano". La ritrovata autostima, grazie alla continuità nelle prestazioni, e la nascita del figlio hanno quindi permesso a Karamoh di maturare e di diventare quel giocatore decisivo nei primi mesi del 2023.
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La Gazzetta dello Sport: “Un nuovo Karamoh: il francese è maturato”
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