- Calciomercato
- Prima Squadra
- Giovanili
- TN Radio
- Interviste
- Mondo Granata
- Italia Granata
- Campionato
- Altre News
- Forum
- Redazione TORONEWS
VENEZIA, ITALY - SEPTEMBER 27: Ivan Juric head coach of Torino gestures during the Serie A match between Venezia FC and Torino FC at Stadio Pierluigi Penzo on September 27, 2021 in Venezia, Italy. (Photo by Maurizio Lagana/Getty Images)
Da quasi 4 mesi a questa parte, Ivan Juric sta cercando di trasmettere ai propri giocatori i principi di gioco del suo calcio e, come dimostrato in quasi tutte le gare di quest'annata, ci sta riuscendo. Nell'edizione odierna, Tuttosport spiega qual è uno dei suoi coach di riferimento, dal quale attinge diversi concetti del suo gioco. Si tratta di Phil Jackson, il coach più vittorioso della storia dell'Nba, che vanta nella sua carriera 5 anelli vinti con i Los Angeles Lakers e 6 con i Chicago Bulls a cavallo del cambio di secolo. Già 6 anni fa, nel libro The goal, le vie dello sport sono infinite, Juric spiegava come prendesse molto spunto dal basket: "Faccio riferimenti costanti al basket perché mi piace molto, è un grande sport a cui rubo certe idee. Per esempio mi piace l’idea di avere un giocatore centrale in grado di attirare l’attenzione di più avversari. Così facendo si libera qualcuno: nel calcio, per esempio, gli attaccanti esterni sulle fasce. In particolare ho studiato il triangolo offensivo e il modo di gestire lo spogliatoio di Phil Jackson e sono tutte cose stupende". Tuttosport poi spiega come questi principi vengano applicati al calcio: "Il 3-4-2-1 di Juric prevede obbligatoriamente: tutti i giocatori in costante movimento; spostamenti dei giocatori in interconnessione tra loro, con la riproposizione di triangoli sempre nuovi; velocità nel giropalla, negli scatti e nella confezione del passaggio smarcante. Qualche dettaglio? Il pivot si infila in profondità o al contrario rincula o si allarga (Sanabria o Belotti); i 2 trequartisti svariano senza posa (Praet, Brekalo, Pjaca o Linetty: sono i ruoli che Juric più lascia liberi per necessità di invenzione); gli esterni corrono come treni, avanti e indietro (Singo e Aina o Ansaldi); i centrocampisti centrali dettano la trama o avanzano a sorpresa (Mandragora, Pobega o Lukic). E naturalmente anche i difensori vengono coinvolti già solo nella partenza dell’azione".
Ulteriori dettagli nell'edizione odierna del quotidiano.
© RIPRODUZIONE RISERVATA