Il quotidiano nell'edizione odierna ha intervistato Stefano Longhi, architetto e noto tifoso del Torino specializzato da oltre 30 nella progettazione e gestione in Italia di impianti sportivi. Nella lunga intervista rilasciata a Tuttosport, l'architetto ha parlato ovviamente della situazione legata allo stadio Olimpico Grande Torino: "Ritengo che l’impianto possa interessare una multinazionale a quel punto determinata ad acquistare nello stesso tempo anche il Torino soltanto se ha la possibilità di demolire e ricostruire lo stadio, trasformandolo in un impianto per il calcio in grado di vivere non solo per una ventina di giorni all’anno, cioè quando si svolgono le partite. Bensì aperto almeno 60, 70 giorni all’anno: per concerti, grandi manifestazioni pubbliche di varia natura, convegni negli spazi interni allo stadio". Longhi ha poi aggiunto: "É chiaro che si dovrà tener conto del fatto che un edificio così scomodo e datato qual è lo stadio Olimpico Grande Torino dovrà per forza essere ripensato drasticamente. Portando così la capienza intorno ai 40 mila posti, nella logica di un utilizzo virtuoso sia per il calcio sia per i concerti. Con una capienza del genere si intercetta l’85% dei grandi artisti con le loro esigenze di pubblico" si legge tra le pagine del quotidiano.
Rassegna Stampa
Tuttosport: “L’architetto Longhi: ‘Lo stadio si può rifare'”
Le pagine dedicate al Torino nei principali quotidiani in edicola
Ulteriori dettagli nell'edizione odierna del quotidiano.
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