A 30 anni esatti di distanza da quel Torino-Real Madrid 2-0, valido per la semifinale di ritorno di Coppa Uefa, Gianluigi Lentini ricorda quella partita ai microfoni di Tuttosport. Si legge: "Fatico a credere che sono passati già 30 anni. E pure un po’ a ricordare. Però ogni tanto mi vengono dei flash. Tipo io che al fischio finale, su quel campo che era diventato un casino festoso quasi come quello sugli spalti, mi ritrovo il microfono di Franco Costa sotto il naso e dico: 'la gioia che abbiamo dentro non si può nemmeno spiegare'. Era vero. E quel pubblico, mamma mia: una roba pazzesca. Mai più sentito niente del genere, boati così trascinanti. La notte più bella della mia carriera. Della mia vita". L'ex ala granata afferma anche che i giocatori di quella squadra sono ancora tutti in contatto tra di loro: "Spesso ne parliamo ancora tra di noi. Perché siamo ancora in contatto, con la nostra chat. Fateci caso, queste chat ce l’hanno quelli che hanno vinto qualcosa".
Rassegna Stampa
Tuttosport: “Lentini: ‘Toro-Real Madrid 2-0: la notte più bella della mia vita’”
Le pagine dedicate al Torino dei principali quotidiani in edicola
Lentini approfitta dello spazio concessogli dal quotidiano per raccontare anche la sua versione dei fatti riguardo al trasferimento al Milan: "Berlusconi mi offriva 4 o 5 volte tanto, oltre alle prospettive
di successi, ed era anche il mio lavoro. Io volevo rimanere al Toro, così chiesi un leggero aumento dell'ingaggio, ma Borsano rispose: 'non posso, mi spiace'. Capii che avrebbe smantellato, che stava in mezzo a una strada, che nella sua testa stavo già al Milan. Così andai via". L'amore per il Toro di Lentini comunque non è mai sparito: "Appena ho potuto sono tornato. In B, dopo una grande stagione in prestito all’Atalanta, che voleva farmi un quadriennale, mentre il Milan mi avrebbe fatto rientrare. Ma io dissi: 'Rimandatemi al Toro. A casa mia'. Non so se i tifosi abbiano capito le mie scelte, ma forse sì".
Nell'intervista c'è anche spazio per qualche commento sul Toro di adesso: "Con Juric mi pare sia tornata una squadra che se la gioca sempre, senza paura - dice Lentini -, ma per tornare a certi livelli bisognerebbe investire, costruire, avere uno stadio di proprietà, creare un centro sportivo. Questa cosa che la Primavera gioca a Biella mi sembra incredibile. E poi il Filadelfia blindato ai tifosi, mah. Il Museo in periferia, ma dai. Hai la storia su cui far leva!".
Ulteriori dettagli nell'edizione odierna del quotidiano.
© RIPRODUZIONE RISERVATA