Tuttosport: “Lewis, parla di America, Toro e virus”

Tuttosport pone al centro del proprio approfondimento il giovane portiere della Primavera Luca Lewis. Si legge: "Luca Lewis, portiere classe 2001 della formazione di Marco Sesia, ha rimesso piede nella sua New York. Lo ha fatto martedì, nel momento in cui ha saputo che gli allenamenti sarebbero stati interrotti fino a data da destinarsi. Col campionato fermo e nel bel mezzo dell’emergenza Coronavirus, ha riabbracciato sapientemente gli States". E poi vengono riportate alcune sue dichiarazioni circa il viaggio di ritorno negli Usa: "Il Toro ci ha comunicato che avremmo dovuto interrompere gli allenamenti per precauzione, permettendoci di tornare ognuno nelle rispettive abitazioni, evitando il più possibile contatti con gruppi di persone. A Torino sono stato controllato con estremo scrupolo, si percepisce che il tema in Italia sia molto sentito, la paura inizia ad essere tanta. Poi però arrivo ad Amsterdam e nulla: mascherine sì, controlli della distanza di un metro fra le persone in coda al checkin sì, ma niente misurazione della temperatura o cose simili. Metto piede all’aeroporto JFK e mi trovo il deserto, tutto vuoto, pochissima gente, la maggior parte delle quali operatori delle compagnie aeree. Poi esco da lì e trovo il solito caos: decido di prendere un taxi per tornare a casa, proprio per evitare assembramenti dentro la metropolitana. Qui la gente sta ancora facendo una vita normale, nessuno ha paura, solo da quando hanno sospeso l’NBA le persone hanno iniziato a capire che l’emergenza sta diventando molto seria. Si continua a fare la vita di sempre ed è questo l’aspetto che più spaventa: da noi il problema è vissuto come europeo, non come un guaio globale. Ci sono ancora le scuole aperte, solo qualche college sta iniziando a chiudere. Ma sono misure per ora rivolte agli studenti provenienti dall’Europa".