Nell'edizione odierna di Tuttosport spazio ovviamente alle parole di Ivan Juric nel giorno della sua presentazione. Il nuovo tecnico granata ha parlato della stagione che si accinge ad affrontare e dei singoli giocatori. Questi i punti più salienti della prima conferenza da allenatore del Torino riassunti da Tuttosport. "Quando fai 2 anni come gli ultimi del Torino, vuol dire che ci sono dei problemi. Strutturali, mentali, a livello di giocatori. Devi partire da questo. Non devi illudere inutilmente. Si parte da un 16° e poi da un 17° posto. Si cercherà di migliorare, di cambiare metodo di lavoro, di proporre un gioco aggressivo, propositivo. Di fare passi in avanti. Non so ancora quanti. Col tempo si migliorerà su tutto. Ma ora non si può già indicare un obiettivo. Almeno 10 o 12 giocatori possono fare sicuramente meglio. E sono sicuro che la rosa migliorerà. Davide (Vagnati, presente davanti a lui in prima fila; ndr) cercherà giocatori con queste caratteristiche, così io e il mio staff potremo lavorare meglio. Ma partiamo pur sempre da un livello molto basso, da un 17° posto. Ci sono dei problemi da risolvere, ma è anche uno stimolo per crescere. Questa squadra dovrà portare dei valori. Potremo creare qualcosa. Qui ci sono anche giocatori giovani, interessanti, pur se hanno fatto male. E c’è sempre la possibilità di migliorare la squadra".
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Tuttosport: “Juric ci crede ma aspetta rinforzi”
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Sui leader del Torino in questo momento: "Bremer, Mandragora, Sanabria, Buongiorno, che può crescere ancora tanto. Ci sono tanti giocatori che possono fare di più e meglio. Ma devono liberarsi. Dobbiamo portare freschezza, valori nuovi, un altro spirito. Questi sono i leader per me".
Sul mercato: "Non ci potranno essere rivoluzioni. C’è una parte della rosa… per esempio Singo, Aina, Vojvoda… che sulla carta è costituita da buoni giocatori, ma serviranno 4 o 5 persone, innesti di valore, di spesso. Se mi spendono i soldi che han speso l’anno scorso, faccio subito festa. Comunque io non sono abituato a tutti questi lussi. Penso che ci serva spendere di meno, ma che serva la gente giusta. In questo momento mi fido, poi vediamo. Servono uomini davanti che fanno la differenza, quelli capaci di saltare l’uomo, quelli che hanno una capacità di tiro, che ti danno qualcosa in più. Non basta funzionare in difesa a e a centrocampo".
Sull'identità di squadra:"Voglio un Toro che giochi con meno paura rispetto al passato. Penso a un gioco più aggressivo, a uno spirito diverso. Affrontare le gare attaccando. Devo dare segnali, subito: far vedere che il Toro affronta le gare in un certo modo. Tosti, aggressivi. Vogliamo vincere contro chiunque, su ogni campo. Quando poi
ti accorgi che manca qualcosa, occorrerà mettere nuovi pezzi per costruire qualcosa di importante. Io devo dare un segnale alla squadra, ma anche al presidente. Per poter dirgli, un giorno: ecco, ora se vogliamo andare oltre, compiere altri salti di qualità, dobbiamo aggiungere dei rinforzi di un certo tipo. E sono convinto che se a quel
punto vedrà ciò che avrò io nella testa, si scalderà. Voglio creare un Toro forte. Subito non sarà possibile, ma subito voglio dare dei segnali forti. E poi col tempo migliorare".
Ulteriori dettagli nell'edizione odierna di Tuttosport.
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