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Mazzarri e i suoi due anni di Toro: i quattro momenti da ricordare
Avanti veloce fino alla partita che segna di fatto la fine dell’era Mazzarri nella stagione 2019/2020. Il suo Toro, debilitato dalle numerose assenze (Aina, Rincon, Baselli e Ansaldi), arriva dalla sconfitta di Reggio Emilia col Sassuolo e scende in campo con un undici quasi obbligato. L’Atalanta gioca una partita straordinaria e umilia i rivali senza nessuna pietà. I bergamaschi sono guidati da un Ilicic sontuoso, che segna da centrocampo, e poi sul 5-0 inseriscono un altro attaccante voglioso di segnare ancora: Muriel. Mazzarri è fischiatissimo dal pubblico di casa e moltissimi, soprattutto in Curva Maratona, lasciano lo stadio anzitempo per contestare la presidenza e l’allenatore sotto la tribuna. Si respira un clima di tensione molto forte all’Olimpico-Grande Torino e la rabbia, covata già da diversi mesi non proprio brillanti, esplode. Il tutto è condito dalle espulsioni di Izzo e Lukic che andranno ad aumentare il numero degli indisponibili nella partita a Lecce (che finirà 4-0 in favore dei salentini con l’esonero di Mazzarri). È il momento peggiore della gestione dell’allenatore nato a San Vincenzo, che segna un punto di non ritorno nei rapporti del tecnico con squadra e ambiente. Di lì a una settimana Mazzarri lascerà la panchina. Dall’altare alla polvere, in mezzo pagine di storia importanti.
Giacomo Stanchi
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