Con il Grande Torino, guidato da Ferruccio Novo, conquista quattro campionati, affermandosi come un elemento indispensabile.
La tragica fine
—Il 27 febbraio 1949, durante un’amichevole a Genova tra la nazionale italiana e quella portoghese, Maroso segna l'ultimo gol della partita, nonostante un infortunio. Questo episodio, noto come "il gol dello zoppo", resterà memorabile. Fu però in quell'occasione che Francisco Ferreira - capitano di Benfica e Portogallo - propose a Valentino Mazzola - capitano del Torino e della Nazionale italiana - un’amichevole a Lisbona tra Benfica e Torino, i cui proventi sarebbero serviti come liquidazione per Ferreira.
Il 4 maggio 1949, il tragico ritorno da Lisbona si conclude con lo schianto dell'aereo del Torino contro la Basilica di Superga. L'incidente causa la morte di tutti i passeggeri, compresa l'intera squadra del Grande Torino, cuore pulsante del calcio italiano dell'epoca. Maroso, a soli 23 anni, vede il suo brillante futuro stroncato. La perdita del Grande Torino è un colpo devastante per il calcio italiano, che perde una generazione di fuoriclasse.
Virgilio Maroso resta un simbolo indelebile di quella squadra leggendaria, ricordato per la sua classe, dedizione e personalità. A novantanove anni di distanza dalla sua nascita, il suo nome è inciso nei cuori dei tifosi granata e nella storia del calcio mondiale, come uno dei difensori più talentuosi di sempre.
Nancy Gonzalez Ruiz
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