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Il presidente del Real Madrid Florentino Perez ieri sera è stato ospite a Radio Cadena Ser in cui ha parlato ovviamente della Superlega: "Esiste ancora, progetto è solo in stand-by. Stiamo tutti insieme riflettendo sul futuro", specificando che "quasi tutti i club fondatori sono ancora sulla barca, al momento direi tutti. La Juventus non se n'è andata e così il Milan. Ho parlato tre volte con Agnelli". "Ci hanno voluto uccidere, come se avessimo tirato una bomba atomica - ha detto Florentino Perez -. La mia responsabilità? Il fatto che il Real Madrid sia un pioniere. Se ci sono soldi, ci sono soldi per tutti". Il riferimento di Perez è diretto in particolare a Uefa e Liga. "Sono triste e deluso, lavoriamo da tre anni a questo progetto per combattere contro la situazione economica che attraversiamo. Forse non siamo riusciti a spiegarlo al meglio. Non ho mai visto tanta aggressività da parte di un presidente Uefa e della Liga in vita mia. Minacce e insulti, sembrava tutto orchestrato". Inoltre il numero uno del Real Madrid ammette l'esistenza di un "accordo vincolante" tra i club che avevano aderito alla Superlega: "Ci sono dei contratti ma non intraprenderemo azioni legali contro chi è uscito" e parla del dietrofront delle squadre inglesi: "C'era uno tra i sei club inglesi che non era molto interessato alla Superlega e ha iniziato a influenzare gli altri, si tratta di un club che non è mai stato convinto. Non abbiamo presentato bene il progetto, ma non ci hanno dato la possibilità di farlo perché non vogliono".
Il presidente del Real Madrid prova poi a spiegare meglio il meccanismo studiato dai club fondatori: "Non vogliamo uccidere i campionati nazionali, la nostra non è certo una competizione chiusa. Può entrare chiunque. I giovani non guardano più il calcio, vogliono vedere un Nadal-Federer tutte le settimane. Il calcio di oggi è asfissiato dalla crisi economica, non arriveremo al 2024 se non troviamo più soldi. Il formato Champions è obsoleto e genera interesse solo dai quarti di finale. La scorsa stagione sono stati persi 650 milioni e questo perché il formato non funziona". Alla domanda sull'adesione del Barcellona, Perez risponde di aver parlato nelle scorse ore con il presidente blaugrana Joan Laporta: "Certo che è ancora nel progetto" la sua risposta. Perez spiega anche di non temere provvedimenti contro i club che hanno fondato la Superlega: "Non temo rappresaglie dell'Uefa, abbiamo deciso di prenderci una pausa per cercare di spiegare un progetto al quale abbiamo lavorato per tre anni. E che forse abbiamo illustrato male. Ma non ce ne hanno dato il tempo, ci hanno attaccato con un'aggressività incredibile".
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