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Primo successo del 2011 e primo successo stagionale con due gol di scarto. La partita con il Pescara potrebbe rappresentare davvero il punto di svolta per il Torino nonostante gli strascichi che ha lasciato. A quindici giornate dal termine...
Primo successo del 2011 e primo successo stagionale con due gol di scarto. La partita con il Pescara potrebbe rappresentare davvero il punto di svolta per il Torino nonostante gli strascichi che ha lasciato. A quindici giornate dal termine della stagione regolare, complici anche i risultati delle avversarie, si è infatti riaperto il discorso sia per ciò che concerne i playoff che per la promozione diretta. Ora tocca al Toro approfittarne e non ripetere più gli errori commessi prima del match con il Pescara, con sei partite senza gioie e tante occasioni gettate al vento.
Le statistiche della partita raccontano di una squadra granata che, come di consueto, fa un gran possesso palla (quasi 60% contro 40), ma questa volta non fine a sé stesso. Perché la differenza di pericolosità, indice di assoluta rilevanza, tra le due formazioni è eloquente: 68% a 38 in favore dei granata. Così come la supremazia territoriale, con quattro minuti di differenza. Più equilibrio, invece, nelle conclusioni: 16 a 12 quelle totali, e 6 a 4 quelle indirizzate nello specchio della porta.
Spostandoci sulle statistiche individuali, Garofalo è per l’ennesima volta il leader nella classifica dei passaggi riusciti, seguito a ruota dal duo di centrocampo De Feudis-De Vezze. Primeggia, invece, Ogbonna per quanto riguarda le palle recuperate (28) e anche in questo caso l’intero podio è granata. Dietro al difensore ci sono, infatti, Rivalta e De Vezze. Infine, le conclusioni. Questa volta davanti a tutti c’è un giocatore del Pescara: Gianluca Nicco. In mezz’ora scarsa di partita il centrocampista biancoblù, cresciuto nell’Ivrea, è arrivato alla conclusione in ben quattro circostanze. Sua la traversa, suo il tiro fermato con le mani da Rivalta e sempre suo il tiro deviato da Rubinho in angolo. Alle sue spalle Antenucci, Sansovini e Bianchi, a quota tre.
(foto: M. Dreosti)
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