Ieri il numero 3 doveva essere per forza di cose il numero fortunato del Toro. Infatti 3 come la prima tripletta di Ciro Immobile nella sua carriera professionistica e 3 come 3mila gol granata in serie A battezzati dal centravanti granata con il primo gol realizzato contro il Livorno. Gli amaranto di mister Di Carlo nulla hanno potuto contro un Immobile scatenato e da nazionale ed un Cerci che , nonostante abbia sbagliato per due volte il gol da facile posizione, è tornato esplosivo nelle ripartenze come ha saputo fare nella prima parte del campionato., lavorando molto per la squadra. Ogni qualvolta si è involato sulla fascia ha sempre bruciato i suoi avversari.
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3mila volte Immobile: Gol, Gol, Gol.
Ma è stato tutto il Toro perfetto grazie ad una manovra snella e mai arruffata, con belle verticalizzazioni dei centrocampisti per la linea d'attacco granata. La regia di Vi ves è stata impressionante, mai un errore ma scambi e triangolazioni veloci. El Kaddouri e Kurtic hanno dato tanta quantità e anche qualità in mezzo al campo. Ma sin dal primo minuto si è visto un superconcentrato, voglioso di riscattare le precedenti sconfitte arrivate con tante ingiustizie.
Quello che ha impressionato è la conferma di una difesa perfetta, che concede pochissime sbavature , sicuramente una retroguardia formata da Bovo, Glik e Moretti, ferrea e battagliera, sempre unita e in linea a coprire ogni spazio. In più ad aiutare i tre centrali il grande lavoro di Darmian, giocatore che merita per la sua duttilità e per la sua qualità di andare in Brasile, e di Maksimovic. Oggi come oggi la difesa granata ( in tutti i suoi componenti compresi chi sta in panchina) è tra le prime tre migliori del campionato.
Padelli sta crescendo partita dopo partita e lo dimostra la sicurezza con cui padroneggia la palla con i piedi e fa nulla se l'uscita di pugno è andata a finire sui piedi livornesi per il gol della bandiera. Il numero uno granata mostra sempre più sicurezza.
Il match di ieri ha dimostrato che quando i ragazzi di Ventura scendono in campo concentrati al massimo sanno battersi contro tutti alla pari, ed era successo anche col Napoli. Se vogliamo due partite similari con tante occasioni da gol create. Contro la compagine di Di Carlo il Toro ha tirato nello specchio della porta difesa da Bardi ben 11 volte, un vero record, a dimostrazione di ciò va detto che alla fine Bardi è stato sicuramente il migliore dei suoi grazie alla parate salva-gol effettuate contro Bovo, Glik e due volte Cerci. Poi tante altre occasioni granata che non si sono concretizzate per un non nulla.
Se proprio si vuole cercare il pelo nell'uovo sulla partita dei granata questo va trovato nel gol subito per poca concentrazione. In vantaggio di tre gol il Toro doveva - come ha detto mister Ventura - continuare a macinare gioco - invece di cercare di apparire è sempre meglio essere in campo. Ma questo è davvero il cercare la virgola minuziosa che bisogna citare ma che di certo non va a intaccare la prova magistrale della squadra.
I 39 punti in classifica sono importanti se il Toro darà continuità alla sua prestazione per poter arrivare a fine campionato maturo per essere pronto al vero salto di qualità in vista della prossima stagione. Martedì si affronterà la Roma e sappiamo bene qual è il valore dei giocatori di Garcia. Sicuramente con gli spazi che potrebbero lasciare Totti e company i romani avranno da che preoccuparsi della coppia più bella del campionato Cerci Immobile, con quest'ultimo supercannoniere del campionato: 16 gol senza rigori e punizioni.
Citazione anche per il greco Tachtsidis che, subentrato a Vives, ha lavorato bene a centrocampo, sfornando delle belle triangolazioni ,il redivivo Gazzi apparso subito scattante e in formissima e Meggiorini che si è battuto come sempre su ogni pallone fino al fischio dell'arbitro. Il Livorno ha trovato sulla sua strada un Toro perfetto e non c'è stato scampo!
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