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A Bergamo contro l’Atalanta ci vuole spirito Toro

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L’editoriale di Gino Strippoli / Parola d’ordine: resettare la sconfitta col Napoli e ripartire con una vittoria
Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 

Inutile stare a sentenziare la classifica del Toro e dei soli e miseri 5 punti che sono effettivamente un percorso da bassa classifica. Bisogna in realtà spronare e rivedere un Toro che ha saputo far bene sia contro la Roma che contro l’Inter e in parte contro Spal e Udinese. Questa sera i ragazzi di Mazzarri dovranno entrare in campo a mente libera, estraniarsi dalla bruttissima sconfitta contro il Napoli, e giocarsela alla pari contro una squadra, quella della Dea, forte e in crescita dopo la debacle europea. Se domenica scorsa c’è stata un'amnesia complessiva e totale in campo da parte granata sia per quanto riguarda il coraggio di fare delle giocate, sia per l’atteggiamento con cui si è scesi in campo sin dai primi minuti, ecco oggi il Toro deve ritrovare la sua vera collocazione in campo, la sua concentrazione e la massima forza caratteriale capace di superare gli avversari con forza e astuzia, oltre chiaramente a rispondere bene tecnicamente, perché i giocatori granata sono realmente bravi. Serve svoltare dopo non aver risposto in pieno alle attese di Mazzarri e alle sue disposizioni tattiche, sia per mancanza di grinta e quindi di carattere e del fuoco da mettere in ogni contrasto o quando si cercava di impostare un azione d’attacco, sia di attenzione alla fase difensiva. Ma soprattutto occorre trovare la migliore disposizione in campo con i sincronismi giusti tra i vari reparti per tutti i 90 minuti.

Se a questo Toro manca la fantasia di Falque, fuori per infortunio, (bisogna lasciar perdere il solito discorso di quanto manca Ljajic, perché alla fine gli assenti hanno sempre ragione e non è detto che con il Napoli se ci fosse stato il serbo sarebbe cambiato qualcosa) è innegabile che a giochi fatti il Toro si ritrova con una coppia di attaccanti che seppur di qualità e quantità per adesso non funziona per mancanza di affiatamento. In effetti con lo spagnolo, che ama spaziare e sa dare assist importanti oltre che a saper concludere a rete, il Gallo Belotti riesce a trovare più profondità e spazi per attaccare la porta avversaria. Il futuro sicuramente regalerà buoni frutti dalla coppia Zaza-Belotti ma per adesso il campo ha espresso un verdetto negativo, senza contare che Falque a prescindere dalla coppia di attaccanti è diventato indispensabile perché imprevedibile nelle sue giocate. Quindi difficilmente oggi si rivedrà Zaza scendere in campo dal primo minuto, sebbene abbia fatto meglio di Belotti contro l’Udinese. Il Gallo è un centravanti che quando ha spazi diventa devastante e questa sera con dietro il solo Soriano o Baselli potrebbe dire la sua e aiutare il Toro a ritrovare se stesso e punti per la classifica. Un centrocampo in mediana quindi muscolare e tecnico con Meitè, Rincon e Baselli o lo stesso Soriano supportato sulle fasce da un rientrante De Silvestri a destra e da Ola Aina a sinistra. Il colpo di scena potrebbe essere quella di vedere in campo al posto del venezuelano il bravo Lukic che scalpita da tempo. Anche la difesa granata ha ballato domenica scorsa e potrebbe esserci la novità Djidji al posto del bravo Moretti, che forse necessita di un po' di riposo. Sarebbe improduttivo per non dire di peggio, uscire dallo Stadio Atleti Azzurri d’Italia, con un risultato o una prestazione negativa. Esiste solo un tipo di guarigione affinché un semplice raffreddore non si tramuti in polmonite: vincere e convincere con forza e qualità.