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Dopo la rimonta e la sfiorata vittoria contro l’Udinese, i granata oggi affrontano il Cagliari con l’intento di proseguire quanto di buono fatto vedere nel secondo tempo contro i friulani, ovvero un gioco spumeggiante, un pressing atto a sfiancare ogni tipo di idea avversaria e soprattutto costringendo gli avversari a non uscire praticamente dalla propria metà campo ma quasi affossandoli nella propria area. Certo il Cagliari non è l’Udinese e in questo momento i sardi sono in uno stato ottimale di forma e soprattutto sempre lontani da tempo da ogni tipo di zona pericolosa. La squadra allenata da Rastelli sta disputando un buon campionato grazie all’intramontabile fame di gol di Borriello ma anche ad un complesso di gioco che si regge su un centrocampo formato dal granata Tachtsidis (appunto di proprietà del Torino), da Padoin e da Ionita. Proprio quest’ultimo ha affondato il Palermo con una doppietta.
C’è da dire che la retroguardia cagliaritana è invece tutt’altro che invulnerabile, infatti è la terza difesa più battuta del campionato con 59 reti subite mentre sono 39 le segnature realizzate. Qui il Torino dovrà battere cassa, nel senso che con un attaccante in forma come Belotti, ben supportato da Ljajic e uno tra Iturbe e Falque, non dovrebbe avere molti problemi a bucare la porta difesa da Rafael. Difficile ma non impossibile magari vedere invece un Toro schierato dall’inizio con una vera coppia di attaccanti formata da Belotti e Maxi Lopez con alle loro spalle, in qualità di vera mezza punta, Ljajic. Molto più facile invece vederli in una fase avanzata della partita; però mai dire mai, ed un po’ di sentore c’è.
Con le buone prestazioni fatte vedere nelle ultime due partite Acquah non dovrebbe avere problemi a trovare il posto da titolare, stesso dicasi per Baselli, in piena forma. In teoria il posto a centrocampo se lo giocano in tre: Valdifiori, ormai pienamente recuperato, Benassi, che ha grande voglia di tornare in campo dopo un turno di riposo, e il giovane Lukic; in pratica invece il posto da regista se lo giocheranno soltanto l’ex empolese e il giovane serbo a meno che Mihajlovic decida di rivoluzionare il centrocampo facendo giocare Baselli tra i due mediani a dettare i tempi di gioco - e il ragazzo è in grado di farlo -con Benassi e Acquah a sorreggere il centrocampo.
Non è una partita facile perché al Sant’Elia gli isolani hanno sempre disputato ottime partite mentre a contraltare il Toro fuori casa fatica molto, però questa è una sfida in cui i granata devono far prevalere la propria maggior classe e dinamicità, far uscire dal primo minuto quello che sono sempre capaci di fare quando invece sono sotto di una rete, ovvero iniziare una tremebonda riscossa, asfissiante tanto da costringere gli avversari a chiudersi in difesa, subendo la rimonta.
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