A Salerno un Toro bello, intelligente e divertente

Era da tempi immemorabili che il Toro non possedeva un centravanti forte come Zapata. Senza nulla togliere alla storia che ha fatto Belotti in granata, il colombiano è un giocatore dalla strapotenza fisica bestiale, ma è anche tecnicamente bravo, non sbaglia un appoggio o uno stop, di testa è insuperabile, non spreca palloni con intelligenza. Tutte doti viste all'Arechi di Salerno contro la Salernitana. Il primo gol nasce su una sua spizzicata di testa su angolo liberando di fatto, dopo un rimpallo, Buongiorno che batte a rete, poi tanti duelli di testa vinti che hanno aperto gli spazi per i compagni, inoltre palla a terra quando si è visto chiudere la strada da due o tre giocatori non si è mai intestardito ma con grande intelligenza alzando la testa ha dato passaggi ai compagni più liberi. Questo vuol dire zero palloni sprecati. Poi due bellezze che potevano essere due bei gol: in realtà uno era stato fatto da Radonjic su un azione stupenda del 91 granata con assist magnifico. Peccato per quel fuorigioco millimetrico e poi che dire del regalo che Duvan Zapata ha fatto ancora a Radonjic sorpreso dall'inatteso cadeau tanto da mandare oltre la traversa un pallone che segnarlo a occhi chiusi sarebbe stato ancor più facile.

Insomma Zapata dominatore incontrastato, un pericolo costante per tutta la retroguardia salernitana che ha cercato di arginarlo ma inutilmente. Un attaccante è davvero forte quando è decisivo anche senza segnare. Sì, a Salerno gli è mancato solo il gol ma arriveranno anche quelli. Lunedì il Toro ha giocato con la mentalità giusta, senza mai sottovalutare l'avversario con Schuurs preciso su ogni pallone sia esso aereo che terreno, con Buongiorno che si ritrova pronto a fare il bomber d'area e Rodriguez al solito saggio e con calma olimpica come terzo di sinistra.

Le partite di solito si dice che si risolvono a centrocampo ed è vero perché  in mezzo al campo i granata hanno trovato in Tameze un vero guerriero capace di conquistare molti palloni, mentre Ricci ha fatto girare la squadra senza grande fatica, due mezze ali aiutate  da un eccellente Demba Seck  che al di là di qualche dribbling di troppo perso per troppa testardaggine è stato il vero raccordo tra il centrocampo e l'attacco granata. Il ragazzo è giovane ma guarda caso è stato protagonista insieme a Bellanova alla costruzione delle due reti di Radonjic. Ricordiamole: il raddoppio granata nasce da un invenzione di Bellanova che controlla prima un pallone difficile  e poi  scambia con Seck che alza il viso e serve il suo assist, sul terzo gol è Seck che si invola bruciando gli avversari per dare a Bellanova a rimorchio il pallone che va sui piedi de gol più bello della partita di quel bomber di nome Radonjic.

Il serbo granata è stato sicuramente il protagonista della gara e avrebbe potuto condire la partita con una tripletta come già detto sopra per ben due volte. Davvero un peccato il gol annullato per quel fuorigioco ridicolo che ha rovinato la bellezza artistica del gol. Ecco perché la regola del fuorigioco dovrebbe essere cambiata: un conto è vedere un netto fuorigioco di mezzo metro ma quando è questione di millimetri o di mezza figura annullare certi gol e certe azioni sono la rovina del calcio e dello spettacolo. E' stato un Torino dominante e a Salerno saranno poche le squadre che si salveranno. La compagine di Paulo Sousa non ha giocato male ma si è trovata un Toro che non ha fatto sconti e che aveva una gran voglia di fare tanti gol. Ricordando che sono venuti a  mancare per infortunio tre titolari: Vlasic, Vojvoda e Ilic, ecco perchè questa vittoria assume  molta importanza.

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