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A San Siro piccolo grande Toro e un pareggio che lascia l’amaro in bocca

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L'editoriale di Gino Strippoli / Granata dai due volti e una grande reazione da grande squadra
Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 

È un pareggio, quello conquistato dal Torino al Giuseppe Meazza di San Siro contro l' Inter, che lascia davvero l'amaro in bocca. Uno potrebbe pensare che il sottoscritto sia un pazzo per giudicare amaro un 2 a 2, ma la realtà è che questo Toro visto nel secondo tempo avrebbe potuto vincere contro questa Inter che, come avevo già scritto in precedenza prima della partita, si affida più ai singoli che ad un gioco collettivo di squadra. cosa che è invece la compagine allenata da Mazzarri. Questo fa montar quindi una grande rabbia perché il Toro ha letteralmente regalato i primi 45 minuti ai nerazzurri, con Belotti lasciato solo al suo destino, senza mai un pallone giocabile, un centrocampo che faticava a mettere tre passaggi consecutivi, gioco che latitava, con Rincon sempre troppo impreciso e un Moretti che ha giocato sicuramente la più brutta partita da quando è al Toro, ma ci può stare per quest'ultimo visto il suo grande rendimento.

Il venezuelano davanti alla difesa ha sempre faticato nell'impostare l'azione e Meité è apparso sempre lento e a volte impacciato, tant'è che i granata palleggiavano sempre è più volte verso Sirigu senza mai trovare sbocchi in avanti. Inoltre Soriano non è mai riuscito a far vedere le sue qualità proprio perché completamente fuori condizione.

Due gol nerazzurri che potevano essere evitati, il primo di Perisic che sfrutta una dormita generale di Izzo e De Silvestri, mentre il secondo su calcio da fermo e autogol su deviazione di Nkoulou. Un uno-due che ha mandato letteralmente in tilt il Toro fino all 'entrata negli spogliatoi. Poi Mazzarri, come già successo contro la Roma. deve aver spiegato ai suoi come giocare da Toro e i granata sono rientrati completamente trasformati. Insomma, una sorta di Dottor Jackil e mister Hide! Rincon leggermente più avanti e Meité più indietro con Falque ad aiutare il centrocampo ed il gioco è rinato d' incanto. La pressione granata è stata incessante e Falque con un assist al bacio ha regalato a Belotti il primo gol della stagione ma anche il gol della speranza contro l' Inter.  Già, perché improvvisamente i nerazzurri si sono trovati impreparati e impauriti sotto la grinta granata ed infatti dopo aver sostituito l'evanescente Soriano con Ljajic il Toro ha trovato il pareggio proprio dopo un iniziativa del serbo che ha messo in mezzo all'area difesa da Handanovic un pallone che dopo una ribattuta è finito sui piedi di Meité che con tiro chirurgico e potente ha infilato in rete la palla del pareggio. Ma qui inizia il rammarico perché l'Inter si è quasi inginocchiata al Toro che ha sfiorato più volte il gol vittoria con Belotti, Ljajic, Falque. Poi, ad onor di cronaca, il tiro di Perisic a fine partita con  un volo magico di Sirigu, sempre più numero uno in Italia, che ha salvato il pareggio.

Ma questo Toro se non avesse sbandato pericolosamente nel primo tempo regalandolo, di fatto, avrebbe potuto aver più speranza di vittoria .

La reazione da grande squadra c'è stata. Il Toro è stato un grande Toro ma anche piccolo, ma dopo questa partita e quella contro la Roma il Toro è sulla strada giusta per diventare solo grande! Ah, alcune annotazioni: ma siamo sicuri che Adem Ljajic sia da mandare via? Ola Aina oggi come oggi si sta rivelando come un eccellente acquisto tanto da meritare un posto tra gli undici. Meglio Meité davanti alla difesa e Rincon interno destro?  Il Venezuelano le sue migliori stagioni le ha fatte nel Genoa giocando proprio come interno e non come centrale di centrocampo.

La garanzia è sicuramente il mister Mazzarri che riesce a far reagire la sua squadra con giusto tatticismo cambiando in corsa gioco e modulo. Il Toro è tornato vero Toro.