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Dopo l’impossibiltà di seguire la squadra ad Udine, i tifosi granata dovranno fare a meno anche della trasferta di Empoli. La decisione dell’osservatorio arriva come logica conseguenza ai fatti avvenuti...
"Dopo l’impossibiltà di seguire la squadra ad Udine, i tifosi granata dovranno fare a meno anche della trasferta di Empoli. La decisione dell’osservatorio arriva come logica conseguenza ai fatti avvenuti nell’ultimo triste week-end di campionato. Inevitabile, secondo gli organi competenti, vietare le trasferte ai gruppi di tifosi organizzati: gli ultras, insomma. Penalizzati quindi, oltre ai supporters del Toro, anche quelli di tutte le squadre che giocheranno appunto in trasferta. Ad Udine, lo scorso 31 ottobre, il settore ospiti dello stadio Friuli fu chiuso e vietato ai tifosi granata perché la gara venne considerata a rischio 4 (il massimo per l’osservatorio) e l’accesso dei medesimi considerato rischioso per l’ordine pubblico, nonostante tra le due tifoserie non ci fossero mai stati, in passato, scontri significativi degenerati in violenza. Questa volta, la decisione arriva come pena comune a tutte le tifoserie ospiti e sembra difficilmente criticabile, visto le barbarie di Bergamo e la notte in stile G8 di Roma, in nome di Gabriele Sandri, che non avrebbe di certo voluto essere “vendicato”, se così si può dire, in questo modo. Si doveva dare un segnale forte di reazione da parte delle autorità del pallone insomma, e così è stato, anche se poi il campionato va avanti senza soste oltre quella obbligata per la nazionale. Nessuno ha sentito, infatti, il bisogno di fermarsi ne domenica, ne tantomeno dopo le partite degli azzurri. Solo il ministro Melandri ha chiesto la sospensione e l’ha parzialmente ottenuta: piccola conquista, visto che la B e la C questa settimana non giocheranno, ma la A ritornerà regolarmente dopo la nazionale, appunto. Certo che, anche l’eventuale sospensione della massima serie, non avrebbe risolto il problema, ma quanto meno avrebbe posto motivi di riflessione sulla degenerazione costante del problema violenza, allo stadio come in società.
"Le trasferte di massa, da ieri, quindi, sono vietate. Non a tutti, come si era ventilato inizialmente, ma solo alle frange più violente e, anche in questo caso, si andrà alla pura e semplice interpretazione di chi deve decidere.
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