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Il Torino Calcio 1906 ha chiuso i battenti per insolvenza, dopo questa lunga estate piena di incognite e poi di rinascita.
La dichiarazione ufficiale della sua fine è stata decretata il 17...
"Il Torino Calcio 1906 ha chiuso i battenti per insolvenza, dopo questa lunga estate piena di incognite e poi di rinascita.
"La dichiarazione ufficiale della sua fine è stata decretata il 17 novembre 2005 dal Tribunale fallimentare di Torino, nessun concordato, nessun appiglio, dopo novantanove anni di vittorie, di dramma, di illusioni e passioni mai venute meno è terminata la vita di una gloriosa società.
"Nella sua smisurata ed atavica sfortuna non poteva che essere il giorno 17 a decidere le ultime sorti della vecchia società guidata da Francesco Cimminelli. Nell’aria qualcuno ha pensato che forse il fallimento poteva essere la soluzione per ammazzare la malasorte che troppo spesso ha preso di mira il Toro.
"In effetti il nuovo corso di Cairo sembra essere nato sotto una buona stella e pur non potendo continuare la storia passata, ha ridato un nuovo futuro ai suoi tifosi. Le vicende degli ultimi decenni hanno infangato un passato quasi centenario che non ha solo vissuto epiche imprese, ma ha saputo dare un’impronta diversa al calcio italiano.
"Il granatismo è sempre stata una forma di diversità al cospetto delle altre realtà calcistiche, voleva dire vincere sudando, non essere mai domi, combattere con dignità al cospetto di squadre più ricche e più forti.
"Il Toro è stata la filosofia contrapposta all’impero della Fiat, che preferì finanziare l’altra squadra cittadina investendo soldi e risorse che i cugini più poveri non potevano permettersi.
"Il rapporto delle vittorie granata, a parte gli anni memorabili del Grande Torino, sono nettamente inferiori ai bianconeri, i numeri contano, ma non sono l’essenza dello sport, dove vengono ricordate con più affetto le imprese epiche che capitano ogni tanto, ma quando avvengono hanno un sapore diverso.
"Il Torino Calcio 1906 non è stato solo il trionfo dei cinque scudetti consecutivi di Capitan Mazzola e compagni, dei Balon Boys, dell’ultimo scudetto datato 1976. Si è fatto forte negli anni con il suo settore giovanile che ha dato giocatori ovunque in Italia, ha potuto ammirare grandi campioni come i compianti Meroni e Ferrini, per arrivare a Leo Junior, passando per Pulici, Aldo Agroppi, Claudio Sala, Renato Zaccarelli, Luca Marchegiani, Gianni Francini e tanti altri.
"Gli ultimi decenni sono stati vissuti all’insegna di Borsano e dell’illusione di una rinascita che ebbe un epilogo amaro per i suoi guai giudiziari. L’inizio del baratro cominciò da Calleri, per passare a Vidulich e infine il nome infausto di Cimminelli. Adesso si volta pagina, con Cairo al timone, non importa se il Torino si chiama FC, per la sua gente sarà sempre il Toro e il suo colore il granata, che non ha mai voluto piegarsi al volere del potere.
"La forza sta dalla parte di chi continua a credere nel sogno, rialzando la testa ogni volta che si cade, solo così si rafforzerà sempre una leggenda.
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