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Adesso servono non 4 ma 7 giocatori

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di Gino StrippoliIl doppio colpo Masiello-Vives da parte della Procura Federale ha tramortito il Toro. Per adesso non è un KO ma poco ci manca. Al di là della responsabilità oggettiva della società granata (il Torino...
Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 

di Gino Strippoli

Il doppio colpo Masiello-Vives da parte della Procura Federale ha tramortito il Toro. Per adesso non è un KO ma poco ci manca. Al di là della responsabilità oggettiva della società granata (il Torino rischia una piccola penalizzazzione) la gravità di illecito sportivo per cui sono stati accusati i due giocatori del Toro (rischiano fino a  tre anni di squalifica o addirittura la radiazione) ha mandato la squadra granata alle corde.

Un diritto seguito da gancio che ha fatto vacillare il Torino per quanto riguarda l’organico e le strategie di mercato.

Se Cairo aveva promesso, dopo l’acquisto di Ferronetti, che sarebbero arrivati altri 4 giocatori, di cui almeno tre di qualità, all’oggi dopo i deferimenti questa promessa non può più bastare. Servono adesso almeno 6-7 acquisti. Una debacle mercatale inammissibile, arrivata grazie al troppo attendismo, che fa infuriare non poco i tifosi granata.

E dire che sarebbe bastato giocare in anticipo sul mercato, visto che non c’era nemmeno il problema di giocare i play off. Invece ancora una volta i ritardi macroscopici, sotto gli occhi di tutti, di prendere quello o questo giocatore ha portato il Torino in uno stato di carenza di organico evidentissimo.

Già erano evidenti i ritardi grazie ai continui balletti di giocatori accostati al Torino e non presi sempre per il solito discorso economico: dal valzer di Pazienza al tango di Patito Rodriguez e Silva, dal samba di Barreto alla Polka di Pasquale e Marchese e cosi via.

Oggi il Torino si ritrova a dover gestire le future sentenze e possibili squalifiche di due giocatori più uno: Masiello, Vives e Parisi (quest’ultimo il Torino voleva farlo ritornare in gioco) e un mercato che adesso diventa di difficile gestione.

C’è da immaginare il viso di Ventura nel guardare il suo organico da serie A che come terzino sinistro vede la mancanza di due giocatori, a centrocampo tre giocatori almeno (visto che Brighi è ancora out) e di fatto a centrocampo sono due i giocatori che fanno parte del progetto, ovvero Basha e Gazzi.

Certo si può pensare di non far più partire il bravo De Feudis ma comunque il piatto piange lo stesso, ne mancherebbero sempre due di qualità visto che Vives era l’unico giocatore a centrocampo capace di dare un po’ d’ordine in mezzo al campo. Questo senza pensare all’attaccante e all’esterno alto che ancora servono, pregando che Santana non sia un altro caso Brighi.Qui ormai non si tratta di dire nomi di giocatori che servono al Toro ma di capire quando arriveranno al mister Ventura e se si vuole davvero costruire una squadra capace di ben figurare o almeno salvarsi bene nel massimo campionato.

Le responsabilità di questo mercato sono di Cairo e Petrachi. Il mister la sua lista l’aveva redatta e consegnata già tanti giorni, settimane e mesi fa.

E la rabbia giustificata dei tifosi cresce sempre di più come cresce la paura di vedere un Torino non competitivo come richiederebbe un campionato in cui bisognerà affrontare non solo Inter, Milan, Napoli, Udinese, Roma ma anche Fiorentina, Sampdoria, Chievo Verona, Palermo Catania etc.

Non è più possibile aspettare adesso siamo davvero in ritardo nella costruzione della squadra e soprattutto nella sua potenzialità.

Da notare che Di Cesare, che fino adesso han fatto ballare tra Spezia e Toro, molto probabilmente rimarrà a Torino, non certo per scelta tecnica ma solo perché il centrale che avrebbe dovuto potenziare la difesa di fatto non è mai arrivato e non arriverà. La possibilità di rimediare ai ritardi c’è ancora ma non si può aspettare di consegnare a Ventura i giocatori oltre il 31 luglio e poi pretendere di veder frullare la palla.(foto Dreosti)