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Alessandro Rosina

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Chiudiamo l’anno con il simbolo del Toro di Cairo, Alessandro Rosina: 16 partite, 1176 minuti, 4 gol fatto, 2 ammonizioni, 5,922 di media votoTutti si auguravano che fosse l’anno della consacrazione definitiva per Rosinaldo, ma in...
Redazione Toro News

Chiudiamo l’anno con il simbolo del Toro di Cairo, Alessandro Rosina: 16 partite, 1176 minuti, 4 gol fatto, 2 ammonizioni, 5,922 di media votoTutti si auguravano che fosse l’anno della consacrazione definitiva per Rosinaldo, ma in pochi pensavano che una serie continua di problemi muscolari ne condizionassero così tanto il rendimento.Già a Malles aveva dovuto fermarsi quasi subito per problemi agli adduttori, che non gli hanno permesso di disputare le prime amichevoli della stagione; se il buon giorno si vede dal mattino…non c’è da stare molto allegri!

Nonostante tutto parte alla grandissima: segna il primo gol del campionato con un pallonetto da fuori area, si inventa un gol da cineteca in coppa Italia contro il Rimini, va a segno di destro contro la Reggina dopo assist di Recoba e restituisce il favore al Chino nella trasferta di Palermo.Nel frattempo però uno sconsiderato impiego nella trasferta di Parma lo costringe a saltare il derby, ma dalla partita seguente, fresco di contratto, Ale ritorna a giocare su standard elevati tali da meritarsi la covocazione con l’esordio in Nazionale nella amichevole contro il Sudafrica.L’onda lunga però si esaurisce presto, contro il Catania ritornano fuori i dolori e da allora Rosinaldo è diventato Aldo Rosina, lontano parente di Alessandro, nelle ultime cinque partite l’unica cosa degna di lode è la trasformazione del rigore nella bolgia di fischi di Napoli, dieci minuti dopo però deve nuovamente alzare bandiera bianca per il riacutizzarsi dei malanni agli adduttori.Speriamo che il riposo in questa sosta natalizia lo possa restituire già pimpante e in buona forma per la partita con il Livorno.

Per la consacrazione definitiva però non basta solamente superare gli acciacchi fisici, ma il nostro numero 10 deve trovare una collocazione in campo che ne esalti le caratteristiche; a mio parere non ha caratteristiche da quarto di centrocampo, soprattutto in una squadra non di primissimo piano come è il Torino attuale, si esprime meglio come rifinitore dietro le due punte, come attaccante esterno mentre come seconda punta non sempre ha fornito prestazioni convincenti.Detto questo mi ripeto, a me piacerebbe comunque vedere il Toro schierato come la Roma, cioè con i “tre tenori” dietro a una punta centrale, ma penso che il mio desiderio rimanga tale, visto anche che con i tre centrocampisti il Toro delle ultime partite è cresciuto notevolmente.

Voto 6 (media tra il 7 dell’inizio e il 5 degli ultimi due mesi)