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Il Tema

Allegri stende ancora Toro e Juric: il croato perde il derby già alla vigilia

Andrea Calderoni
Andrea Calderoni Caporedattore centrale 

I numeri impietosi di Allegri contro il Torino (una sola sconfitta in 22 partite) e contro Juric (una sola sconfitta in nove gare)

Massimiliano Allegri conferma di essere un perfetto giustiziere del Torino e del collega Ivan Juric. I numeri sono impietosi sia per il club granata sia per il tecnico croato contro l'allenatore livornese. Con il successo di ieri, sabato 7 ottobre, della Juventus sul Torino nel derby della Mole Allegri continua ad aver perso in carriera soltanto una volta contro i granata in ventidue gare e una volta contro il croato in nove partite. Sia contro il Torino sia contro Juric viaggia con una media superiore ai 2 punti a partita, roba che raramente si può commentare nei confronti di Serie A, soprattutto quando i precedenti iniziano a essere superiori ai cinque matches (QUI IL CONFRONTO PREPARTITA). Un dominio totale, proprio come totale è stato il dominio della Juventus nel secondo tempo del derby di ieri. E dire che i bianconeri non hanno fatto niente di eccezionale per dominare, ma è stato il Torino a sfornare una prestazione ampiamente insufficiente che è costata la sconfitta. I calci piazzati hanno nuovamente fatto la differenza e hanno nuovamente favorito la Juventus. C'è una frase di Juric che ha colpito nel corso della conferenza stampa postpartita riferita alla Juventus, la seguente: "Sono una squadra di Max, sfruttano i punti a favore che hanno e nascondono i loro punti deboli" (LEGGI QUI). Piaccia o non piaccia la Juventus è una squadra di Allegri, il Torino di oggi non è invece minimamente lontano a una squadra di Juric. Tra le righe si può leggere anche questo nell'analisi di Juric.

Il Torino è sterile in fase di costruzione, la Juventus sfrutta la sua fisicità

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L'analisi di Juric è partita già alla vigilia del derby con parole che hanno fatto e faranno discutere, soprattutto se poi confrontate con la prestazione offerta dai granata in campo. Juric è apparso arrendevole e anche molto confuso, sempre meno in grado di scindere ciò che deve essere risolto privatamente nello spogliatoio tra lui e i suoi giocatori e quello che bisogna dichiarare ai quattro venti. L'esempio eclatante, ma non è l'unico, riguarda Sanabria che è stato messo alla gogna mediatica per il suo scarso rendimento da quando è arrivato Zapata; la sua gestione è senza dubbio uno degli affanni più grandi degli ultimi mesi per Juric e dal punto di vista comunicativo non sta giovando questo accanimento di Juric sul capocannoniere del Torino della passata stagione. Juric ha parlato di valutazioni sbagliate e di situazioni da gestire in altro modo, ha disegnato un quadro molto preoccupante che si è riflesso nella partita sottotono di ieri, nella quale la Juventus ha vinto con quella fisicità che è stato il marchio di fabbrica del primo Torino di Juric. Poi, le caratteristiche dei giocatori, soprattutto in mediana, sono cambiate e ora il Torino dovrebbe essere una squadra tecnica e meno fisica, ma al momento fatica a sfruttare le sue qualità. In fase di possesso e di manovra il Torino è impacciato e privo di idee: l'ennesima conferma è arrivata all'Allianz Stadium. In fase difensiva, invece, le cose vanno un po' meglio perché i granata non hanno mai perso (tranne a San Siro con il Milan) la loro compattezza e anche ieri sera hanno perso per gli errori di Vanja Milinkovic-Savic su calci piazzati.

L'apporto della panchina: Milik cambia la partita

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Juric al termine della gara, quasi in lacrime, ha detto che deve dare di più e lui è il primo a essere in difetto per questo avvio deficitario di stagione. Come dare di più? In primo luogo cambiando la sua strategia comunicativa, davvero deleteria nelle ultime settimane. E poi pensando a qualcosa di diverso anche dal punto di vista tattico per dare un po' più di vigore offensivo. Anche ieri Juric ha insistito su Seck sulla trequarti per quasi 75', ma la prestazione di Seck non è stata all'altezza della situazione. Lui non è stato l'unico a deludere, però c'è da dire che Seck ha avuto tante opportunità dal 1' in questo primo segmento stagionale e le cose non sono andate benissimo. La seconda punta è stata messa anche ieri al 26' della ripresa (Sanabria per Seck) e qualche pericolo il sudamericano l'ha creato negli ultimissimi minuti. Juric ha anche inserito la terza punta, proprio come contro la Roma (Pellegri dentro per Ilic al 39' della ripresa). Ha chiuso la gara con Vlasic più i tre attaccanti. Purtroppo per i granata la situazione era già ampiamente compromessa dopo un avvio di ripresa da incubo. A spostare gli equilibri di un derby bilanciato ci hanno pensato due fattori: gli errori di Vanja e l'ingresso di Milik. Allegri l'ha pescato a inizio ripresa per Miretti e il polacco ha davvero inciso permettendo alla Juventus di salire un ulteriore gradino in quanto ad atletismo. Anche la panchina ha dunque avuto un ruolo nel derby della Mole e ha strizzato l'occhio alla Juventus.


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