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Altro che premio

Redazione Toro News

di Alessandro Salvatico

Notizia di oggi: Cairo pare averci ripensato. Nessun tifoso ci aveva invece nemmeno pensato.
Si parla del premio-salvezza, che il presidente è sembrato...

"di Alessandro Salvatico

"Notizia di oggi: Cairo pare averci ripensato. Nessun tifoso ci aveva invece nemmeno pensato.Si parla del premio-salvezza, che il presidente è sembrato orientato a concedere, la scorsa settimana, ma sull’erogazione del quale è ora tornato a riflettere, dopo la débacle di San Siro: guardare quei ragazzi in maglia granata che, in campo, tenevano -come ha stigmatizzato Camolese- “la testa bassa”, avrebbe fatto passare in chiunque la voglia anche solo di corrispondere lo stipendio. Altro che premi.

"Premio per che cosa? Per centrare un obiettivo che, a inizio stagione, e dopo i soldi spesi per costruire la squadra (con relativi errori), non era nemmeno tenuto in considerazione quale “minimo”? Per una salvezza che, mai come quest’anno, verrà centrata con la minor quantità di punti in classifica vista in epoche recenti? Tra i tifosi, più che a riconoscimenti in caso di permanenza in A, si suggeriscono punizioni in caso di retrocessione in B, retrocessione che, appunto per la scarsissima qualità delle contendenti, avrebbe certamente in sé qualche cosa di colpevole.

"Riflettendo sul recente passato nascono considerazioni che aumentano le perplessità sui protagonisti di questa stagione. Il Torino di due stagioni addietro, il primo di Cairo in A, scendeva in campo con elementi che oggi farebbero -e fanno, in alcuni casi- panchina: Zaccheroni schierava spesso una difesa a tre formata da Franceschini, Brevi e Di Loreto davanti ad Abbiati; un centrocampo non propriamente di qualità che da destra a sinistra portava i nomi di Pancaro, Ardito, De Ascentis e Balestri (stanti gli infortuni di Comotto e Rosina, particolarmente lunga l’assenza del secondo); e infine, un tridente formato da Lazetic, Abbruscato e Stellone. Quella squadra, dal valore oggettivamente bassissimo, decisamente inferiore all’attuale, fece 40 punti.

"Pensare che quel Torino fece meglio dei giocatori di quello attuale fa davvero riflettere. E fa sicuramente cancellare dai pensieri ogni idea di “premio”. Ora è giusto che lo stadio sostenga i granata, perché l’obiettivo comune è evitare una Serie B che al giorno d’oggi non dà garanzie di ritorno, e che si presenta come un disastro sotto ogni punto di vista; ma, una volta raggiunto questo faticosissimo traguardo, appena davanti ad avversarie a dir poco modeste, nessun applauso, se non per il solo Camolese. E tanto più, nessun premio, presidente.