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"Andrea Gasbarroni, doppio ex di Palermo – Torino, ha vestito la maglia rosanero, essendo protagonista della promozione in serie A nel 2003/2004, prima di approdare al Toro nel 2009 e rimanerci fino al 2012.
"Attualmente milita nelle file del Giana Erminio, in Lega Pro.
"Ciao Andrea, come spieghi questo momento difficile in casa granata e quali sono, a tuo avviso, le ricette per uscirne?
"Sinceramente questo momento negativo mi stupisce per via dell’alto valore della rosa, tuttavia credo che periodi no all’interno di una stagione siano assolutamente fisiologici. Per uscirne bisogna seguire Ventura, un grande allenatore che ha ancora tanto da dare a questa squadra.
"A gennaio, sul mercato, c’è stato il ritorno di Immobile. Ciro è stato uomo assist per Belotti e Benassi, ma ha segnato un solo gol su rigore all’esordio contro il Frosinone prima di sbagliare occasioni colossali contro il Chievo.
"Sì, è vero, però Immobile ha il gol nel sangue e quindi credo che si sbloccherà presto. Per gli attaccanti è così: a volte non segnano per lunghi periodi, poi iniziano a farlo e non si fermano più. Penso che per lui l’importante sia continuare a crederci e a cercare sempre di avere le occasioni giuste. Poi il gol verrà e sarà una logica conseguenza.
"Invece domenica, al Barbera, potrebbe essere la giornata del grande ex Belotti?
"Potrebbe. Quelle non sono mai partite normali e hai sempre qualche motivazione in più.
"A Palermo, dopo Iachini, la squadra è stata affidata a Ballardini, Viviani, Schelotto e Tedesco. Tutti questi avvicendamenti possono generare confusione e destabilizzare la squadra?
"Sicuramente adesso cominciano a diventare tanti, tuttavia chi ha vissuto a Palermo sa che è così. Il presidente è vulcanico ed è fatto a modo suo.
"Anche voi, tra l’altro, cambiaste tecnico in corsa.
"E’ vero, da Baldini passammo a Guidolin, ma l’importante è che alla fine riuscimmo a vincere il campionato e a venire in serie A. In rosanero conservo ricordi stupendi.
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