00:56 min
Controcorrente

Ansaldi, l’uomo-vittoria che ha fatto la differenza contro il Parma

Gino Strippoli

I granata contro gli emiliani vincono con sofferenza ma meritatamente grazie anche ad un super Cristian Ansaldi

Era una partita quella del Torino contro il Parma molto delicata per i tre punti che c’erano in ballo. Se per il Parma, con un piede già in Serie B, vincere sarebbe stato allungare l’agonia della retrocessione, per i granata i tre punti sono stati salutari nell’allungo sul Benevento. Una partita tirata fino all’ultimo dalle due squadre con il Parma che nel primo tempo ha giocato un buon calcio, soprattutto a centrocampo, senza però mai trovare l’imbeccata giusta per mettere in difficoltà Sirigu, eccezion fatta per un'incornata di Cornelius che ha sorvolato la traversa. Il Toro dal canto suo senza mai regalare trame di gioco importanti nei primi 45 minuti, anzi spesso subendo le ripartenze veloci degli emiliani soprattutto sulla fascia sinistra con Pezzella, si è reso pericoloso più volte con Belotti, Sanabria e Ansaldi, quest’ultimo scheggiando anche la traversa con un bel tiro dopo un'azione solitaria.

Ma allora perché questa sofferenza per tutto il primo tempo? Sicuramente l’atteggiamento tattico del Parma, spavaldo, senza nulla da perdere, giocando a mente sgombra, non ha aiutato di certo i granata. Gli emiliani con lo schieramento a 5 in difesa hanno sempre chiuso bene gli spazi ed una volta conquistata la palla con accelerazioni importanti hanno ribaltato velocemente le azioni senza però - come già scritto prima -riuscire a trovare lo spunto decisivo per andare in gol. Un gol trovato dal Toro nel secondo tempo da Vojvoda che ha il merito di aver seguito bene l’azione di gioco che ha un vero re: Cristian Ansaldi, quest’argentino di 35 anni, dalla tecnica sopraffina e dai polmoni inesauribili. Lui ha avuto il merito di involarsi con un bel dribbling in area e regalare il più bell’assist che un compagno di gioco possa mai desiderare. Questo gol, non me ne voglia il bravo Vojvoda, è per l’80% merito del numero 15 granata.

Oggi come oggi Ansaldi, insieme a capitan Belotti, rappresenta l’essenza di un Toro che non ha voglia di retrocedere e che ha voglia sempre di reagire e combattere. Non possiamo dimenticare che al di là dell’esperienza Ansaldi è il giocatore più tecnico di tutto l’organico granata. I suoi cross sono sempre precisi per i suoi compagni ed è un vero assist-man. Sulla fascia sinistra ogni avversario fatica sempre a trovargli le misure e lui diverte con le sue finte e contro finte che fanno danni agli avversari. La vittoria granata è meritata già solo per aver giocato un buon secondo tempo e non dico ottimo perché non lo è stato ma c’è stato impegno e combattività dove la retroguardia ha ritrovato un ottimo Nkoulou, imperioso sui colpi di testa e padrone dell’area, un Bremer sempre preciso e mai in difficoltà e un Izzo combattivo. Anche se nel primo tempo ha patito più del dovuto le ascese del bravo Pezzella. Si sapeva che era una partita di sofferenza e il Toro ha sofferto quello che doveva per portare in casa una vittoria importante, di fatto mandando ufficialmente il Parma matematicamente in Serie B. La squadra emiliana, nonostante l’ottimo lavoro di D’Aversa subentrato a Liverani quando il destino era praticamente quasi fatto, non ha mai fatto sporcare i guantoni di Sirigu, inoperoso per tutti i 93 minuti di gioco. Gli emiliani hanno fatto gioco e hanno giocato un buon calcio, forse meglio dei granata a livello di palleggio con un buon giro palla, ma non hanno mai saputo arrivare al tiro se non una sola volta. Al Toro invece è mancata un po' di verticalizzazione nei primi 45 minuti, dove ha faticato nel trovare continuità e fluidità nelle azioni di gioco. Poi però dopo il riposo i granata soni entrati in campo con un piglio diverso e più aggressivo che ha poi dato i suoi frutti.