LE VOCI

Ansaldi: “Mia moglie non ci crede. Ma io ripeto: giocherò fino a 40 anni”

Redazione Toro News

L'argentino ai microfoni di Torino Channel spazia tra tanti argomenti: il calcio, la fede, la famiglia e... la sua musica preferita

Cristian Ansaldi si è raccontato ai microfoni di Torino Channel, che ha pubblicato oggi la seconda parte di una lunga intervista in cui l'esterno argentino del Torino ha svariato su molti temi diversi raccontando diversi aspetti della sua personalità (qui la prima parte dell'intervista). L'elemento più esperto della squadra conferma con queste parole il suo spessore umano e morale oltre che tecnico.

Ansaldi, quale è stato il momento più bello della tua carriera?

“Grazie a Dio ne ho vissuti tanti, perché ho giocato in grandi squadre con grandi giocatori. Stare dentro una Nazionale, ad esempio ti fa sentire identificato con il tuo paese, con la gente. Ma in generale credo che da ogni cosa che uno vive si può trarre qualcosa di buono, e bisogna godersele perché non sai se tornano".

Quali sono ancora i tuoi stimoli per continuare a giocare?

“Non bisogna mai rinunciare a cercare nuovi stimoli. Anche quando si hanno 60, 70 anni. Altrimenti la vita perde allegria. Io l’ho detto sempre, pure quando avevo 23-24 anni: io voglio giocare sino a 40 anni. Mia moglie a volte mi dice: guarda che ne hai 35 e quando torni dalle partite sei morto… Io però insisto, ho ancora cinque anni di carriera davanti”.

Hai accorgimenti particolari per tutelare il tuo fisico?

“Ogni anno che passa questa esigenza si fa sempre più sentire. Curare il proprio fisico è quello che allunga le carriera. Oggi si vedono tanti giocatori che sono ancora in campo a 38, 39, 40 anni. Chi si allena bene ha una carriera più lunga. Io sicuramente sono migliorato tanto in questo: nella mia carriera ho avuto tanti infortuni e mi sforzo molto nella prevenzione, nella cura del sonno. Più si cresce e più si impara, l’esperienza aiuta tanto. Oggi sicuramente sento meno la fatica rispetto a tanti anni fa”.

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