La parte sinistra della classifica è un traguardo solo formale, una soglia psicologica che in concreto vale poco. Nel calcio e nella vita però serve avere degli obiettivi per non scivolare nell’inerzia e nell’anonimato. Ed è questo il traguardo più verosimile a cui può puntare il Torino in questo momento. La vittoria contro il Milan ha allungato a dieci punti la forbice dalla zona retrocessione: mancano pochi punti alla massima tranquillità, bravi Vanoli e i suoi ragazzi a stare alla larga da un pericolo che sembrava farsi incombente in autunno. Il Toro ha saputo reinventarsi e ricompattarsi dopo l’infortunio di Zapata, trovando un’identità diversa in corso d’opera, cosa mai scontata. Al contempo, salvo epiche e inimmaginabili “remuntade”, è altrettanto difficile parlare di inserimento alla corsa per l’Europa.


Il Tema
Torino nella terra di mezzo. A Vanoli il compito di tenere tutti sulla corda
Torino, si può già pensare al 2025/2026
—Il Toro, dunque, rimane nella terra di mezzo, oggi undicesimo. Da qui in avanti il rischio è che la mancanza di obiettivi concreti possa appiattire l’annata. Vanoli dovrà stare attento a questo, continuando a tenere sulla corda i suoi giocatori come molte volte ha dimostrato di saper fare. Prima di tutto ci sono dodici partite da affrontare nel migliore dei modi per concludere il campionato nella posizione migliore possibile. In secondo luogo, già da ora c’è la possibilità di lavorare in prospettiva, iniziando a pensare con anticipo alla prossima stagione per evitare di ripetere gli errori di pianificazione visti nell’estate 2024 (acquisto tardivo di pedine chiave per la difesa, eccessiva dipendenza da Zapata, cessioni repentine di top player sostituiti da giocatori mediocri e così via).
Torino, la profondità della rosa è un vantaggio
—Vanoli ha il compito di tenere tutti sulla corda e in questo può essere aiutato dalla profondità della rosa attuale. In tutti i reparti (eccezion fatta che per i difensori centrali, ma è il ruolo in cui cambiare è meno consigliabile) c’è concorrenza, con almeno due giocatori che si contendono una maglia. Il mercato di gennaio ha innegabilmente aiutato in tal senso, portando tre giocatori utili che hanno ampliato le possibilità di scelta. Chi vuole avere spazio deve dimostrare di meritarlo, in allenamento e poi in partita.
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