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TURIN, ITALY - NOVEMBER 03: Saul Coco of Torino acknowledges the fans after the Serie A match between Torino and Fiorentina at Stadio Olimpico di Torino on November 03, 2024 in Turin, Italy. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)
I granata in questo campionato non sono tra le squadre che hanno subito più gol: sono solo 14esimi, con 27 gol presi, e una media di 1.17 gol subiti a partita. Tuttavia, c'è un dato preoccupante a riguardo: dei 27 subiti, 9 sono stati gol di testa. Il Torino, in questa speciale classifica, si trova al secondo posto: soltanto il Monza ha subito più gol di testa, 12.
Un terzo dei gol subiti, dunque, sono stati gol di testa. Tra le cause di questo fatto si può certamente considerare il cambio di allenatore. Il Toro veniva infatti da tre anni di Juric, che è rinomato per utilizzare la difesa a uomo. Con l'arrivo di Vanoli sulla panchina granata, la squadra ha dovuto imparare ad utilizzare la difesa a zona, che, se applicata bene, permette una copertura maggiore su tutta l'area, ma se non viene applicata nella maniera corretta rischia di lasciare smarcati dei giocatori, come spesso è accaduto in questa stagione. Altra causa è sicuramente la rivoluzione difensiva. L'anno scorso la difesa a tre del Toro era solitamente composta da Djidji, Buongiorno e Rodriguez. Nessuno di questi tre è rimasto in granata. Quest'anno, infatti, il terzetto difensivo iniziale girava tra Vojvoda, Walukiewicz, Coco, Maripan e Masina. Già da quest'analisi si nota come i centrali veri e propri di difesa, Coco e Maripan, siano alla loro prima esperienza in Serie A, che non è un campionato in cui è facile abituarsi. A maggior ragione questo discorso vale con la difesa a quattro. Certamente è un modulo che favorisce l'applicazione dei due centrali, che nella loro carriera sono sempre stati abituati alla difesa a quattro, tuttavia rimane il fatto che i due titolari non abbiano mai giocato in Italia prima, e questo crea inevitabilmente degli scompensi che con il tempo i due difensori stanno cercando di migliorare. Un altro aspetto che sicuramente pesa su questo preoccupante dato è quello mentale, come ribadito dal Mister Vanoli nella conferenza stampa di questo pomeriggio, in vista di Torino-Genoa: "Manca un po’ di concentrazione, perché ad esempio a Bergamo Coco non si può perdere l’uomo e anche Adams ha sbagliato. Poi certo è anche una questione di fisicità, ma ora siamo migliorati su questo. Biraghi e Casadei hanno struttura fisica. Ma soprattutto servono concentrazione e malizia contano in determinate situazioni; alcuni giocatori ce l’hanno, ad altri manca ancora un po’ di esperienza”.
Come detto, queste cause hanno poi come risultato i nove gol di testa presi dal Toro in questa prima parte di stagione. Non si tratta, per altro, di un momento a sè, visto che questi gol subiti sono sparsi in tutta la stagione: alla seconda giornata, due alla settima, all'ottava, alla dodicesima, alla tredicesima, alla diciottesima, alla ventunesima e nella scorsa, la ventitreesima, contro l'Atalanta. Nove gol che al Torino sono costati dodici punti. Se non ci fossero stati questi gol di testa, infatti, i granata avrebbero vinto contro l'Inter, contro il Monza, l'Udinese, la Fiorentina (al ritorno) e l'Atalanta, e avrebbero pareggiato contro il Cagliari. Nulla si può dire invece riguardo a quello subito nel derby dell'andata, senza il quale il Toro avrebbe comunque perso, e quello della prima gara contro l'Atalanta, che non ha intaccato la vittoria dei granata. Ciò a sottolineare che, se il Toro non avesse avuto gravi problemi in mezzo all'area, magari qualcuno di questi gol l'avrebbe comunque subito, ma di certo ad oggi non staremmo parlando di dodici punti persi a causa di errori di marcatura.
Come abbiamo detto, essere nuovi in un campionato come quello italiano è certamente un fattore di difficoltà, così come il passaggio da una difesa a quattro ad una a tre. C'è però un giocatore che è stato protagonista in negativo dei dati di cui sopra: Saul Coco. Dei nove gol di testa subiti, infatti, cinque sono arrivati a causa di un errore di marcatura del difensore equatoguineano. L'esempio più evidente sono i due gol di testa di Thuram contro l'Inter, ma prima c'era stato quello di Retegui, contro l'Atalanta, e più recentemente si possono citare quello di Kean nel ritorno contro la Fiorentina (che forse è quello in cui l'ex Las Palmas ha meno responsabilità, vista la difficoltà del rimpallo) e l'ultimo, di Djimsiti, a Bergamo. Se all'inizio era assolutamente valida la scusa della necessità di ambientarsi in un nuovo campionato, adesso, a maggior ragione con il fatto che lui predilige la difesa a quattro, ci sono poche scuse che reggano. È necessario che Coco trovi la sua dimensione nelle marcature in mezzo all'area, e, più in generale, che tutta la squadra lo faccia.
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