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Torino, tre punti in meno dell’anno scorso: Vanoli peggio di Juric?

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Tanti cambi tra panchina e campo, ma anche punti in comune: è il momento di fare un confronto tra i granata dello scorso anno e quelli attuali
Davide Bonsignore

Ad oggi, lunedì 17 marzo, è ormai conclusa la ventinovesima giornata di Serie A. Sono dunque nove le partite che separano le squadre dal termine di questa stagione. Per analizzare la situazione dei granata si potrebbe parlare di un momento molto tranquillo, undicesimi a quota 38 punti, a due lunghezze dall’Udinese decimo e tre dal Genoa dodicesimo. Insomma, una posizione serena per il Torino di Vanoli. Facciamo ora un confronto con il Toro di Juric dell’anno scorso, stagione 2023/24. I granata di allora, arrivati al termine della ventinovesima giornata, si trovavano nella stessa identica posizione, solo con tre punti in più.

Juric aveva veramente una rosa migliore?

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Il primo confronto che viene in mente, a parità di classifica delle due squadre, è quello sull’organico. Per fare un paragone più verosimile, analizziamo le situazioni alla ventinovesima giornata, in cui il Toro ha appena sconfitto l’Empoli per 1 a 0, mentre l’anno scorso espugnava il campo dell’Udinese con il risultato di 0 a 2. A livello difensivo già la prima grande differenza: Juric poteva contare sul centrale che attualmente si considera il più forte del nostro campionato: Alessandro Buongiorno. Dall’altra parte il leader della difesa di Vanoli è ormai Maripan. Masina impiegato in entrambi gli anni fa da punto comune, mentre l’allora braccetto destro Vojvoda è stato sostituito nella gara di sabato da Walukiewicz prima e Coco poi. Le evidenti difficoltà del polacco in quel ruolo e le recenti prestazioni negative dell’ex Las Palmas condizionano negativamente questo confronto. A livello di centrocampo, titolari sia allora che ora Ricci e Gineitis. Tra Rodriguez e Biraghi già il confronto si intensifica, con l’ex Fiorentina che è in grado di portare qualità diverse e superiori rispetto allo svizzero. Fa naturalmente rumore la presenza di Bellanova, fuoriclasse della scorsa stagione. La sua posizione è quest’anno ricoperta da un ritrovato Lazaro, spesso panchinato dall’allenatore croato, che comunque nella maggior parte dei casi lo adoperava sulla fascia sinistra, con risultati decisamente inferiori rispetto a quelli di quest’anno. Vlasic altro punto comune tra le due rose, in gol per altro in entrambe le stagioni, ma quest’anno sta sicuramente tirando fuori una versione migliore di sé. Juric in attacco poteva ancora contare su Zapata, grande mancanza di quest’anno a partire dalla settima giornata. Bisogna evidenziare come però Vanoli possa affidarsi a Casadei ed Elmas, nuovi arrivi di gennaio, che stanno fornendo prestazioni di grande livello e stanno donando nuova linfa alla fase offensiva granata (e nel caso dell’ex Chelsea anche difensiva). Dall’altra parte, nella scorsa stagione l’attuale allenatore del Southampton era costretto a giostrarsi tra Okereke e Kabic, catalogabili senza dubbio come flop in maglia granata. Vero, quindi, che Buongiorno, Bellanova e Zapata schierabile sono nomi che vertono a favore del parere secondo cui Juric aveva un organico migliore, ma Elmas e Casadei sono pedine di grande qualità che, anche per il futuro, permettono a Vanoli di sorridere.

Diversi momenti di forma ma anche di possibilità

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Ritornando alla classifica, abbiamo detto che i granata l’anno scorso si trovavano nella stessa posizione ma con tre punti in più. Diversa è anche la condizione delle squadra intorno, perché ad oggi la compagine che occupa la settima posizione (ultima ipoteticamente valida per la qualificazione alle coppe europee) è la Roma, che si trova a 49 punti, ben 11 in più dei granata. Nella scorsa stagione, invece, arrivati al termine della ventinovesima giornata, settima era la Fiorentina, a quota 46 punti, solo 5 in più del Toro. Dalla loro i ragazzi di Vanoli stanno vivendo un momento di forma decisamente migliore: nelle ultime 4 gare i granata hanno realizzato 10 punti. Solo la metà per il Torino di Juric, che dalla ventiseiesima alla ventinovesima comprese erano riusciti a raccoglierne soltanto 5. Con le considerazioni fatte tra organico e classifica, in conclusione si può affermare che il Toro di oggi abbia meno possibilità di raggiungere gli obiettivi stagionali rispetto all’anno scorso. Tuttavia, con grandi perdite nell’organico e nuove scoperte (o ri-scoperte), il futuro può sorridere a Vanoli, che con un’organizzazione lungimirante potrebbe iniziare a seminare per raccogliere poi nella prossima stagione.