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TURIN, ITALY - JANUARY 24: Marcus Holmgren Pedersen of Torino challenges Mattia Felici of Cagliari during the Serie A match between Torino and Cagliari at Stadio Olimpico di Torino on January 24, 2025 in Turin, Italy. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)
Il Toro vince e fa sorridere Vanoli e i tifosi. Già da qualche partita ormai si era visto un cambiamento nelle prestazioni, ma soprattutto per quanto riguarda la grinta messa in campo dai giocatori. Non da sottovalutare certamente come fattore, ma contro il Cagliari oltre all'atteggiamento giusto i ragazzi di Vanoli hanno messo in campo anche quel pizzico di qualità che ha permesso innanzitutto di segnare due gol (cosa che negli ultimi due mesi era successa soltanto un'altra volta: contro l'Udinese), e poi di dominare uno scontro salvezza mostrando un bel gioco dall'inizio alla fine del match e conquistando i tre punti, fondamentali in questo momento dei granata. Dietro questo successo c'è la capacità di Paolo Vanoli, che, nonostante la società dopo 26 giorni utili non sia stata in grado di soddisfare le sue richieste sul mercato, è riuscito a tirare fuori il meglio da una rosa di qualità evidentemente non eccelsa, facendo crescere giocatori che l'hanno poi ringraziato con prestazioni di un livello inimmaginabile per loro fino a qualche tempo prima. Tra questi giocatori che Vanoli ha trasformato, va certamente menzionato Marcus Pedersen.
Se nelle scorse settimane si è parlato di Pedersen come un giocatore che mette in campo tanta grinta, ma poi di qualità pecca, dopo la gara contro il Cagliari bisogna fare un discorso diverso. Complici l'infortunio di Vojvoda e l'assenza di Dembelé per squalifica, Vanoli è ha scelto il norvegese come terzino destro del nuovo 4-2-3-1 che tanto sta funzionando nelle ultime gare. Il terzino destro è un ruolo che Pedersen ha già ricoperto l'anno scorso, al Sassuolo, per 16 partite su 25 totali giocate. Quindi è decisamente un ruolo in cui è abituato a giocare. Nelle 17 partite che ha giocato in questa stagione prima del Cagliari, invece, il norvegese è stato schierato dapprima come esterno nel centrocampo a 5 e successivamente come sostituto di Lazaro come esterno offensivo. In entrambe queste posizioni, pur mostrando sempre la propria voglia e il proprio spirito combattivo, Pedersen non è mai stato in grado di tirare fuori prestazioni di livello. Nella scorsa giornata, invece, sembrava un altro giocatore. Alla solita voglia di correre su e giù per la fascia, ci ha unito una buona capacità difensiva: 2 palle recuperate e 3 duelli vinti (come quello contro Felici nell'immagine sopra). A ciò si aggiunge una precisione nei passaggi (87%) che difficilmente si era vista in precedenza: basti pensare che di 6 passaggi chiave che il norvegese ha realizzato in stagione, 4 sono soltanto nella sfida contro il Cagliari.
Certo, una rondine non fa primavera, e non sarà una partita buona a trasformare completamente il giudizio su Pedersen, che comunque nel girone d'andata è stato uno dei giocatori a rendere peggio nell'organico granata. Però va sottolineato innanzitutto quanto sia apprezzabile trovare un giocatore che, nonostante non abbia le qualità di chi lo precedeva in quella posizione (Bellanova) si impegna sempre al 100% ed esce sempre dal campo con la maglia sudata. E poi, se nel ruolo di terzino destro della difesa a 4 dovesse riuscire a mantenere la qualità che ha dimostrato di avere nella sfida contro il Cagliari, allora Vanoli potrebbe festeggiare, innanzitutto per il grande lavoro che evidentemente avrebbe fatto, e poi perché a quel punto avrebbe trovato un giocatore di livello in una posizione in cui i limiti sono evidenti, con Vojvoda che non ha mai convinto pienamente. Peraltro, il gesto di andare a Superga a trovare gli Invincibili nel proprio giorno di riposo, dimostra di tenere alla storia di questa grande squadra, e questo è impagabile. In ogni caso è presto per le conclusioni, e solo il futuro ci darà conferme, ma se Pedersen gioca come ha giocato nella scorsa giornata, la strada è decisamente quella giusta.
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