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nostri inviati a Varese
Salvatico / Rosso
“Dispiace, c'é molta amarezza nella nostra società, ma senza polemica e con grande serenità siamo qui a dire che non ci sta...
nostri inviati a VareseSalvatico / Rosso
“Dispiace, c'é molta amarezza nella nostra società, ma senza polemica e con grande serenità siamo qui a dire che non ci sta più bene quel che ci succede. Il nostro stile é quello di non alzare mai la voce, perché in un calcio esasperato come quello italiano é dovere degli addetti ai lavori abbassare i toni; ma se questo nostro essere professionali e amanti dello sport deve diventare un accettare che ci venga fatto di tutto, allora diciamo no”.
Questo é l'incipit del discorso di Gianluca Petrachi ai giornalisti presenti qui allo stadio Franco Ossola. Spiega: “Penso a Modena, dove Coppola non ha toccato né il giocatore né la palla e abbiamo avuto contro un rigore ed un'espulsione, e ad oggi dove in una situazione simile, ma con il fallo nettissimo del portiere, non é accaduto nulla. Penso che chiunque, anche gli amici di Varese, si rendano conto che c'é stato un calcio di rigore troppo lampante per non essere visto, anche dal collaboratore dell'arbitro. A Modena era stato proprio il guardalinee a segnalare l'episodio all'arbitro; qua sembra che qualcuno del Torino abbia fatto qualcosa...”.
Il ds parla con voce tranquilla e toni pacati, ma é diretto che di più non si può quando qualcuno gli fa notare che le situazioni controverse sono aumentare in quantità dopo il ricorso di Padova-Torino: “Sì, é vero. Dopo, le cose ci sono state fatte sempre contro, c'é qualcosa di strano in questa casualità. E sia chiaro: noi non chiediamo trattamenti favorevoli, ma equi; dopo quell'episodio, invece, una dopo l'altra sono arrivate decisioni incomprensibili. E si può stare zitti a lungo, ma poi almeno a chiedere quel che é giusto”, conclude Petrachi.
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