Si chiude nel peggiore dei modi l'avventura di Ivan Juric sulla panchina granata. L'Atalanta travolge il Toro con un netto 3-0 e per squadra, presidente e allenatore piovono cori di contestazione dai tifosi presenti nel settore ospiti. Scamacca e Lookman indirizzano la gara già nel primo tempo, un rigore di Pasalic chiude definitivamente i conti nella ripresa. Ma il regalo al Toro arriva dalla Campania: il Napoli non va oltre lo 0-0 contro il Lecce. Granata e azzurri chiudono dunque appaiati a quota 53, ma il vantaggio negli scontri diretti premia la squadra di Juric, che mantiene il nono posto e può ancora sperare nella Conference League.
POSTPARTITA
Atalanta-Torino 3-0: i granata annichiliti ringraziano il Lecce
Le scelte: Gemello tra i pali, Vojvoda a sinistra
—Un problema fisico costringe Juric a rinunciare a Milinkovic-Savic: tra i pali spazio dunque a Gemello, alla terza presenza stagionale. Per il resto il tecnico conferma per nove undicesimi la squadra che sabato scorso ha battuto 3-1 il Milan. In difesa ci sono dunque Tameze e Masina ai fianchi di Buongiorno. Rodriguez parte dalla panchina per un problema alla caviglia, sulle corsie laterali spazio dunque a Vojvoda e Bellanova. In mezzo al campo ci sono Linetty e Ilic, con Ricci avanzato sulla trequarti a supporto della coppia Pellegri-Zapata. Gasperini risponde con i titolarissimi a chi pensava a un'Atalanta con la pancia piena: ci sono Lookman, De Ketelaere e Scamacca a comporre il tridente.
Il primo tempo: la sblocca Scamacca, raddoppio Lookman
—La contestazione non risparmia squadra e società nemmeno a Bergamo. Dai cinquecento tifosi granata che hanno esaurito i biglietti a disposizione nel settore ospiti piovono cori contro società, squadra e per la prima volta anche contro Juric. Sul campo i granata cercano di partire bene e al 10' ci prova Zapata, che svetta su cross di Bellanova ma non inquadra lo specchio. Ben presto però i granata si arenano in un possesso palla sterile che non crea occasioni da rete pulite. I bergamaschi sono pericolosi al 24', quando De Ketelaere manda di poco a lato dopo un'azione insistita sulla trequarti. Il vantaggio dell'Atalanta arriva un minuto più tardi con Scamacca che riceve, si gira eludendo Buongiorno e fulmina Gemello. La reazione granata è timida e al 41' è Lookman a mandare alto da posizione defilata, andando vicino al 2-0. Il raddoppio arriva al 43' con la complicità di Gemello, che respinge centralmente una conclusione non irresistibile di Pasalic, per Lookman è un gioco da ragazzi l'appoggio in rete. Dopo due minuti di recupero si va dunque al riposo con i granata sotto di due gol e appesi alla radiolina per le notizie provenienti da Napoli.
Il secondo tempo: Pasalic chiude i conti, il Lecce "salva" i granata
—In avvio di ripresa ci prova subito Pellegri di testa, mandando però alto. Al 56' è invece Bellanova a mandare di poco a lato con un destro dal limite dell'area. Due minuti più tardi scatta il giallo per Linetty, che ricorre al fallo per fermare una ripartenza dell'Atalanta. Al 61' scattano le prime sostituzioni di Gasperini: Hien e Ruggeri rilevano Djimsiti e Holm. Juric inserisce invece Sanabria per Pellegri. Al 70' un pestone di Tameze su Lookman costa un calcio di rigore per l'Atalanta: sul dischetto si presenta Pasalic che apre con il destro e spiazza Gemello per il 3-0. Juric si gioca quindi altri due cambi: Lazaro e Lovato prendono il posto di Bellanova e Tameze. Il settore ospiti si svuota per protesta, mentre in casa granata l'attenzione passa esclusivamente a quello che succede al Maradona tra Napoli e Lecce. All'85' arrivano gli ultimi cambi di Juric: Okereke rileva Linetty, Savva prende il posto di Zapata, acclamato da tutto il Gewiss Stadium. Gasperini dà spazio al terzo portiere Rossi, che al 90' salva su Ilic e mantiene la porta inviolata. Scattano quindi tre minuti di recupero ma non c'è spazio per altre occasioni: termina 3-0, il Toro è travolto sul campo dell'Atalanta. Ma il regalo arriva da Napoli: è solo 0-0 con il Lecce, i granata mantengono il nono posto e possono ancora sperare nella Conference.
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