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Atalanta-Torino, decisiva la valutazione dell’Asl: i possibili scenari

Irene Nicola

Torino in un limbo in attesa degli ultimi tamponi e dalla valutazione delle autorità sanitarie locali: in ballo la trasferta a Bergamo

Sono ore di incertezza per il Torino, in attesa di sapere se potrà disputare o meno la partita contro l'Atalanta. A mettere a rischio la trasferta di Bergamo del 6 gennaio sono le numerose positività nel gruppo squadra - sette complessivamente, tre delle quali riscontrate nell'ultimo giro di tamponi di ieri, martedì 4 gennaio. Il club granata ne effettuerà altri in questo mercoledì, restando in contatto con l'Asl di Torino a cui spetta di fatto l'ultima parola.

SCENARI - Per la Lega Serie A tutte le gare della prima giornata di ritorno sono da disputarsi regolarmente, visto che viene difeso il protocollo originario che, puntando a preservare la continuità della Serie A, fissa il rinvio d'ufficio solo in presenza di un numero di giocatori disponibili inferiore a 13 (di cui uno portiere). Le autorità sanitarie locali però, lo si è visto nel campionato 2020/2021, operano in maniera indipendente e, in quanto tutori della salute pubblica, hanno la facoltà di impedire la partenza di un gruppo squadra a seconda della severità della situazione epidemiologica. Se il Dipartimento di Prevenzione dell'Asl di Torino decidesse di bloccare la squadra di Juric allora si prospetterebbe uno scenario che la Serie A e il club granata hanno già vissuto tra decisioni sul campo e ricorsi alla giustizia sportiva.

PRECEDENTI - Il Torino si trovò nella stessa situazione lo scorso 2 marzo, quando avrebbe dovuto disputare il match contro la Lazio all'Olimpico di Roma. Allora erano positivi otto giocatori e due membri dello staff e l'Asl aveva imposto una quarantena a tutto il gruppo squadra che sarebbe terminata alle 23.59. Il match era però in programma alle 18.30 e non venne rinviato perché i positivi non superavano il tetto prestabilito. Il Toro non si presentò rispettando le disposizioni dell'Asl e fece ricorso contro l'assegnazione del 3-0 a tavolino previsto dai protocolli sulla base del precedente di Juventus-Napoli del 4 ottobre 2020, che vide una battaglia legale giunta all'epilogo del Collegio di Garanzia del Coni che ordinò di far giocare la partita. Il percorso di Lazio-Torino è stato esattamente lo stesso, senza esclusione di colpi, al termine della quale la gara venne riprogrammata per maggio. L'ultimo precedente in Serie A risale infine alla scorsa giornata con la gara tra Udinese e Salernitana, per cui è atteso il responso del giudice sportivo a cui seguirà verosimilmente il ricorso dei campani.

OGGI - Tornando ad Atalanta-Torino, i possibili scenari restano sostanzialmente invariati a distanza di quasi un anno da quel Lazio-Torino. In caso di blocco da parte dell'Asl si seguiranno le procedure standard - salvo l'introduzione di nuove norme adattate alla situazione d'emergenza. Bergamaschi in campo, granata assenti. Il direttore di gara sarebbe chiamato a far scorrere il cronometro per 45', terminati i quali dichiarerebbe l'impossibilità di disputare la partita. A quel punto si arriverebbe quindi verosimilmente al rinvio della partita, che comporterebbe però comunque una difficoltà legata a un calendario già di per sé compresso da adattare anche agli impegni europei dell'Atalanta in Europa League e Coppa Italia. Valutazioni che andranno fatte in ogni modo dopo il responso dell'Asl, atteso anche da altre società che sono nella stessa situazione dei granata - Verona, Udinese e Napoli.