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Atalanta-Torino, perché sì e perché no: nerazzurri tra impegni ravvicinati e scarsa lucidità

Silvio Luciani

NAPLES, ITALY - FEBRUARY 03: Marten De Roon of Atalanta B.C. battles for possession with Diego Demme of SSC Napoli during the Coppa Italia match between SSC Napoli and Atalanta BC at Stadio Diego Armando Maradona on February 03, 2021 in Naples, Italy. Sporting stadiums around Italy remain under strict restrictions due to the Coronavirus Pandemic as Government social distancing laws prohibit fans inside venues resulting in games being played behind closed doors. (Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)
NAPLES, ITALY - FEBRUARY 03: Marten De Roon of Atalanta B.C. battles for possession with Diego Demme of SSC Napoli during the Coppa Italia match between SSC Napoli and Atalanta BC at Stadio Diego Armando Maradona on February 03, 2021 in Naples, Italy. Sporting stadiums around Italy remain under strict restrictions due to the Coronavirus Pandemic as Government social distancing laws prohibit fans inside venues resulting in games being played behind closed doors. (Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

"PERCHÉ SÌ - Le ultime partite dell'Atalanta hanno fornito un modello chiaro a Davide Nicola: Zapata e compagni, soprattutto dopo aver perso il genio di Gomez, fanno fatica contro le squadre chiuse. L'Atalanta ha pareggiato con Napoli, Udinese e Genoa oltre ad aver perso contro la Lazio in casa. In comune il piano gara che queste squadre hanno adottato: un blocco basso a protezione della trequarti, spazi intasati e ripartenza veloce in verticale. Caratteristiche che ben si addicono al Torino e che la squadra di Gasperini ultimamente, sta soffrendo.

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